Disturbo post-traumatico da stress (DPTS)
Cos'è il DPTS?
Il disturbo post-traumatico da stress (DPTS) è un disturbo di salute mentale che può insorgere a seguito di un evento traumatico.
Le persone esposte a un evento traumatico vanno incontro di solito a emozioni, pensieri e ricordi negativi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, questi sono passeggeri. Quando però non si dipanano e, al contrario, interferiscono con la vita di tutti i giorni, allora possono essere collegati al DPTS.
Quali sono le cause del DPTS?
Il DPTS può interessare chiunque e si sviluppa a seguito di un pericolo reale o presunto di:
- morte
- ferita grave
- violenza sessuale
L'esposizione al pericolo può avvenire:
- In forma diretta– la persona è minacciata
- In qualità di testimoni – la persona ha visto qualcun altro che è minacciato
- Per sentito dire – la persona scopre che qualcuno a lei caro è minacciato
- In maniera ripetuta – la persona in soggetto o qualcun altro è stato minacciato varie volte. Inoltre alcune persone che sono esposte a eventi traumatici tramite i mezzi elettronici, la televisione, il cinema e le arti visive possono andare incontro a disturbi di salute mentale.
Esempi di eventi traumatici sono:
- assistere a una morte violenta
- essere coinvolti in un incidente grave, per esempio automobilistico
- subire un attacco fisico o sessuale
- accusare seri problemi di salute o essere in rianimazione
- avere un parto complicato
- ricevere una diagnosi di una malattia potenzialmente letale
- vivere in teatri di guerra e di conflitto
- subire attacchi terroristici
- essere colpiti da catastrofi naturali o provocate dall'uomo
È opportuno rammentare che molti altri eventi non inclusi in questa lista possono causare il DPTS. Se fra questi eventi non si dovesse riscontrare il proprio, è comunque una buona idea chiedere aiuto e sostegno.
Perché gli eventi traumatici sono così sconvolgenti?
Gli eventi traumatici sono sconvolgenti perché non hanno un senso ai nostri occhi. Si discostano dal modello del mondo che abbiamo.
Sembrano arbitrari e immotivati. Non calzano la visione che abbiamo del mondo e pertanto stentiamo a capirne il significato.
Gli eventi traumatici ci dimostrano che cose orribili possono capitare tanto a noi quanto alle persone che amiamo. Di conseguenza ci sentiamo insicuri e minacciati, il che mette paura. Talvolta gli eventi traumatici mettono in discussione la nostra identità provocando angoscia.
Cosa succede quando qualcuno ha il DPTS?
La maggior parte delle persone va incontro a eventi traumatici durante il corso della vita. Circa un terzo degli adulti in Inghilterra riferisce di aver vissuto almeno un evento traumatico. Tuttavia non tutte le persone toccate da un evento traumatico sviluppano il DPTS.
Di solito le persone provano dolore, tristezza, angoscia, colpa e rabbia dopo un'esperienza traumatica. Ma questo non vuol dire che abbiano necessariamente il DPTS. Chi ha il DPTS spesso può presentare i sintomi riportati qui sotto. Questi possono comparire subito o dopo settimane o mesi.
In presenza di DPTS, questi sintomi interferiscono con le attività quotidiane e/o causano stati di estrema angoscia. Questi sintomi, se si producono immediatamente dopo un evento traumatico, non portano necessariamente al DPTS.
Sintomi da esperienza rivissuta
- Ricordi – Avere ricordi indesiderati dell'evento, noti come pensieri intrusivi, che sono travolgenti e angoscianti.
- Sogni – Avere incubi o sogni angoscianti dell'evento.
- Reazioni dissociative – Avvertire o comportarsi come se l'evento traumatico stia per succedere di nuovo (flashback). Nei casi estremi, non ci si rende conto di quanto accade intorno.
- Sofferenza fisica e psicologica – Sentirsi angosciati e fisicamente eccitati (con respiro veloce, battito cardiaco rapido) quando si è esposti ad avvenimenti che fanno ricordare in qualche modo l'evento.
Sintomi da evitamento
- Amnesia dissociativa – Essere incapaci di ricordare parti dell'evento traumatico.
- Distacco – Sentirsi distaccati o non più tanto vicini alle persone a cui lo si era.
- Tendenza a non parlare e pensare – Riluttanza a parlare o a pensare all'evento traumatico.
- Tendenza a rimuovere associazioni – Schivare ricordi, pensieri, sentimenti, cose, persone e posti associati all'evento traumatico. Compresa la TV o altri mezzi di comunicazione che stanno dando spazio all'evento, in quanto fonte di sofferenza.
Sintomi legati all'umore
- Avere aspettative e pensieri negativi – Avere un'idea negativa di se stessi, gli altri o il mondo.
- Senso di colpa – Dare la colpa a se stessi o a agli altri per l'evento traumatico o le sue conseguenze.
- Emozioni negative – Sensazione persistente di paura, orrore, rabbia, colpa o vergogna.
- Perdita di interesse in varie attività – Saltare o provare disinteresse per quelle che erano attività piacevoli o consuete.
- Incapacità di provare emozioni positive – Non riuscire a provare felicità, soddisfazione o affetto.
Sintomi relativi alla vigilanza e alla reattività
- Ipervigilanza – Prestare costante attenzione a quanto accade intorno senza riuscire a rilassarsi.
- Spaventarsi facilmente – Avere reazioni esagerate a rumori o movimenti che fanno ricordare l'evento traumatico.
- Perdita di concentrazione – Fare difficoltà a concentrarsi in compiti che erano naturali.
- Insonnia – Fare fatica ad addormentarsi e a dormire. Quando addormentati, avere un sonno leggero e accompagnato da incubi.
- Irritabilità – Perdere la pazienza e diventare aggressivi verbalmente o fisicamente verso persone e cose. Tali scoppi possono essere innescati da atti che fanno ricordare l'evento traumatico.
- Sventatezza – Compiere azioni pericolose o autodistruttive.
Perché si produce il DPTS?
Esistono varie ipotesi.
Ipotesi psicologica
I sintomi psicologici del DPTS sono fonte di profonda angoscia e dispiacere. Tuttavia questi sintomi trovano una giustificazione se vengono intesi come un meccanismo di protezione dopo un evento traumatico.
- Memoria – Dopo aver vissuto un evento traumatico possiamo non essere capaci o disposti a richiamarlo alla memoria. Nonostante la sofferenza a ricordare l'accaduto, questo può aiutare a farci capire il senso dell'evento, con effetti benefici sulla nostra salute mentale.
- Pensieri intrusivi o flashback – Questi non sono altro che la riproduzione di eventi passati. Ci costringono a riflettere su un accaduto, così da essere meglio preparati all'occorrenza. Tuttavia, nel DPTS questi pensieri ci producono tribolazioni.
- Evitamento e insensibilità – Ricordare un trauma è sfiancante e angosciante. Ricorrere all'evitamento e all'insensibilità consente di depistare il pensiero dall'accaduto. Consente tuttavia anche di perdere di vista il senso dell'esperienza.
- Ipervigilanza – Se siamo 'in guardia' ci troviamo nella posizione di reagire in fretta dovesse ripresentarsi una crisi. La condizione di guardia ci fornisce anche l'energia necessaria per intraprendere il lavoro richiesto dopo un incidente o una crisi. Ma è anche vero che può essere estenuante e di ostacolo a quello che trovavamo piacevole fare.
Ipotesi fisica
Alcuni dei sintomi fisici che si presentano con il DPTS sono dovuti all'incorretta elaborazione del trauma da parte del corpo.
- L'adrenalina è un ormone che il corpo produce quando siamo sotto stress. È prodotta quando il corpo si appresta a usare molta energia, per esempio nella reazione di attacco o fuga. Una volta che lo stress sparisce, i livelli di adrenalina dovrebbero rientrare nella norma. Nel DPTS è possibile che i ricordi nitidi di un trauma mantengano i livelli di adrenalina alti. Alti livelli di adrenalina possono rendere una persona tesa, irritabile e predisposta all'insonnia.
- L'ippocampo è la parte del cervello incaricato dell'elaborazione dei ricordi. Alti livelli di ormoni dello stress come l'adrenalina possono alterarne la funzione - come quando parte un fusibile - con il risultato che i ricordi di un evento traumatico non vengono elaborati. Può pertanto verificarsi la situazione in cui una persona ricorda un evento come se il rischio fosse ancora presente, anche quando è confinato al passato.
Alcune professioni sono più esposte al rischio di DPTS di altre?
Chiunque può andare incontro al DPTS dopo aver vissuto un evento traumatico. Ciò detto, alcune persone hanno una maggiore probabilità di assistere a un evento traumatico dato il loro impiego. Di conseguenza il rischio di sviluppare il DPTS è maggiore nel loro caso. Tra le professioni in causa ci sono:
- Addetti ai servizi di soccorso (per esempio polizia, vigili del fuoco, personale di soccorso)
- Assistenti sociali
- Personale della rianimazione
- Personale militare e inviati in teatri di guerra
Quando insorge il DPTS?
I sintomi da DPTS possono iniziare subito dopo un evento traumatico, dopo settimane o addirittura mesi. In genere i sintomi insorgono entro i sei mesi dall'evento. Più raramente dopo i sei mesi. Purtroppo molte persone non si fanno aiutare quando i sintomi appaiono.
È possibile diagnosticare il DPTS solo dopo un mese da un evento traumatico. In caso di gravi e improvvisi sintomi da trauma tali da produrre una debilitazione, si parla di 'disturbo acuto da stress'.
Com'è che non tutti sviluppano il DPTS dopo un'esperienza traumatica?
Dopo un'esperienza traumatica è normale che qualche sintomo da trauma si presenti durante il primo mese circa. Questo avviene in risposta ai pericoli reali o presunti che vengono percepiti. È un meccanismo che il cervello ha affinato per proteggerci dal male.
Tuttavia, dopo che quanto è accaduto viene elaborato, nel giro di alcune settimane o poco più, i sintomi collegati allo stress cominciano a sparire.
Alcuni studi hanno dimostrato un maggior rischio di sviluppare il DPTS in certi gruppi. Tale rischio diminuisce allorché una persona può:
- fare affidamento a del sostegno sociale e
- riprendersi dall'evento traumatico in un ‘ambiente senza stress’.
Quali eventi hanno una maggiore probabilità di causare il DPTS?
Quanto più inquietanti sono le esperienze vissute, maggiori sono probabilità di sviluppare il DPTS. La probabilità di sviluppare il DPTS aumenta se l'evento:
- è improvviso e inaspettato
- dura a lungo
- si verifica quando uno è intrappolato e non può scappare
- è prodotto dall'uomo
- causa molte morti
- provoca mutilazioni
- coinvolge i bambini.
L'esposizione continua a stress e incertezza rende praticamente impossibile guarire dai sintomi del DPTS.
Com'è che mi rendo conto di aver superato un'esperienza traumatica?
Un evento traumatico può essere alle spalle quando uno:
- ci pensa senza provare angoscia,
- non si sente sotto una minaccia costante,
- non ci pensa in momenti inopportuni.
Perché il DPTS non viene sempre diagnosticato?
Il DPTS può non essere diagnosticato per varie ragioni.
Stigma e fraintendimento
Le persone che ne sono affette spesso evitano di parlare dei loro sentimenti per non pensare all'evento traumatico.
Alcune persone credono che i sintomi avvertiti (per esempio l'evitamento e l'insensibilità) siano la soluzione dei loro problemi, senza rendersi conto invece che sono il prodotto del DPTS.
In casi di acuta sofferenza, le persone stentano a credere che sia possibile tornare allo stato precedente l'evento traumatico. Questo può indurle a non chiedere aiuto.
Inoltre c'è l'errata percezione che solo le forze armate possano avere il DPTS. La verità è che il DPTS può toccare tutti e ogni sua manifestazione è valida.
Diagnosi incorretta
Alcune persone con DPTS possono avere ricevuto una diagnosi sbagliata come ansietà o depressione. Alcune persone che convivono con problemi di salute fisica o mentale possono lo stesso essere escluse dalla diagnosi di DPTS.
In aggiunta possono avere ‘sintomi fisici idiopatici’ quali:
- problemi gastrointestinali
- sindromi dolorose
- mal di testa
Ragion per cui la diagnosi di una qualsiasi di queste voci può scalzare quella di DPTS.
Altri fattori
Alcune persone con DPTS possono avere altri problemi concomitanti come relazioni difficili o dipendenze. Il DPTS potrebbe essere alla radice di questi problemi, ma spesso passa in secondo piano.
I bambini possono avere il DPTS?
Il DPTS può prodursi a qualsiasi età. Al di là dei sintomi da DPTS tipici dell'età adulta, i bambini possono sperimentare:
- Sogni spaventosi – Nei bambini questi sogni possono anche non riflettere l'evento traumatico.
- Giochi ripetitivi – Alcuni bambini simulano l'evento traumatico quando stanno giocando. Per esempio, un bambino coinvolto in un grave incidente stradale può ricreare ripetutamente lo scontro utilizzando delle macchinine.
- Sintomi fisici – È comune che si lamentino di mal di pancia e mal di testa.
- Paura che la propria vita finisca presto – Dubitano di vivere abbastanza a lungo da diventare adulti.
Quali sono le cure per il DPTS?
Ci sono varie cure per il DPTS, tra cui la terapia cognitivo comportamentale centrata sul trauma o TF-CBT (dall'inglese Trauma-Focused Cognitive Behavioral Therapy), la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari o EMDR (dall'inglese Eye Movement Desensitisation and Reprocessing) e la terapia farmacologica.
Psicoterapia
Le psicoterapie impiegate per la cura del DPTS si concentrano sull'esperienza traumatica piuttosto che sul proprio passato. Aiutano l'individuo nei seguenti aspetti:
- Accettazione – Riconoscere che, se non è possibile cambiare un evento passato, è comunque possibile adottare una prospettiva nuova per interpretare non solo quell'evento ma anche il mondo e la vita.
- Ricordare l'evento – Ricordare l'accaduto senza lasciarsi travolgere dalla paura e dall'angoscia. Pensarci volontariamente senza essere forzati da pensieri intrusivi o flashback.
- Dare voce alle proprie esperienze – Parlare dell'accaduto permette di immagazzinare i ricordi e voltare pagina.
- Sentirsi più sicuri – Riuscire a tenere a bada i propri sentimenti. Questo favorisce una sensazione di sicurezza e pertanto non si rifugge dai ricordi.
È importante che la psicoterapia venga effettuata da una persona qualificata e abilitata. Le sessioni hanno di norma cadenza settimanale, si tengono lungo il corso di 8-12 settimane e avvengono con lo stesso terapista.
Sono di solito di 60 minuti, ma possono arrivare a 90 minuti.
A seguito le terapie per la cura del DPTS:
Terapia cognitivo comportamentale centrata sul trauma (o TF-CBT)
È una terapia discorsiva che agisce sul modo di pensare. Con il passare del tempo esercita un impatto positivo sulle emozioni e sul comportamento. Di solito è condotta faccia a faccia, ma può anche essere estesa a gruppi.
Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari (o EMDR)
Questa è una tecnica che usa i movimenti oculari per aiutare il cervello a elaborare ricordi traumatici.
Al soggetto viene chiesto di ricordare l'evento traumatico e di dire come si sente e a che cosa pensa. Mentre intento a fare questo, viene inoltre chiesto di muovere gli occhi o ricevere un certo tipo di ‘stimolazione bilaterale’ come con il tamburellamento sulle mani. È stato dimostrato che questa tecnica abbassa l'intensità delle emozioni suscitate da un ricordo traumatico permettendo di superare il trauma.
È importante che l'EMDR sia condotto da un medico qualificato. L'EMDR di solito si tiene lungo il corso di 8-12 sessioni che durano dai 60 ai 90 minuti.
Altre terapie discorsive possono essere impiegate per risolvere sintomi specifici (per esempio problemi di sonno) per quelle persone che non rispondono bene all'EMDR o alla TF-CBT.
Terapia farmacologica
Qualora le terapie utilizzate per curare il DPTS si rivelino inefficaci, il proprio medico potrebbe considerare di prescrivere degli antidepressivi.
Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono antidepressivi in grado di alleviare i sintomi da DPTS. Gli antidepressivi sono inoltre indicati in presenza di depressione.
Se gli SSRI non sortiscono l'effetto desiderato, uno specialista della salute mentale potrà raccomandare farmaci alternativi.
Qual è la cura migliore?
È stato dimostrato che la TF-CBT e l'EMDR sono le cure migliori di prima linea. I farmaci sono d'aiuto per coloro che non desiderano le terapie discorsive o non ne hanno facile accesso.
A quale cura dovrei sottopormi per prima?
Le terapie psicologiche centrate sul trauma (come la TF-CBT o l'EMDR) dovrebbero avere la precedenza sui farmaci. Questo in base alle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (NICE).
Cosa posso fare autonomamente?
Ci sono alcune cose che uno può fare per guarire più in fretta dal DPTS. Il proprio terapista farà in modo di indicarle queste cose e si assicurerà che le segua:
- Mantenere la routine – Se possibile, riprendere o mantenere la stessa routine. Attenersi a uno stile di vita il più normale possibile può dare un senso di stabilità.
- Parlare con qualcuno di fiducia – Anche se non è il caso di mettersi a parlare di quanto è accaduto con il primo che passa, parlare con qualcuno di cui ci si fida aiuta a elaborare le proprie emozioni in uno spazio sicuro. Inoltre può essere utile parlare con qualcuno che ha vissuto la stessa esperienza o qualcosa di simile, purché non sia troppo doloroso.
- Fare esercizi di rilassamento – Provare meditazione per conto proprio e altri esercizi per rilassarsi. Dal momento che rilassarsi quando si ha il DPTS può essere difficile, è consigliabile parlare con un terapista per individuare esercizi o attività che fanno al caso proprio.
- Tornare al lavoro o a scuola – Se si è capaci, può essere di aiuto tornare al lavoro, a scuola o all'università. Questo può creare un senso di routine. Anche se va detto che in tutti questi casi è meglio evitare situazioni che si prestano a ulteriori traumi o stress intensi. In generale si raccomanda di lavorare in un ambiente incoraggiante e senza stress finché non ci si cura.
- Mangiare e fare attività fisica regolarmente – Provare a mangiare coi soliti ritmi, anche se non si ha fame. Se fattibile, fare attività fisica regolarmente. In questo modo ci si sentirà più stanchi quando è ora di andare a dormire.
- Passare tempo con gli altri – Spendere tempo con le persone a cui si vuole bene può essere di sostegno.
- Aspettarsi un miglioramento – Concentrarsi sull'idea che un miglioramento prima o poi arriverà gioverà alla ripresa. Cercare di essere pazienti con se stessi se il miglioramento tarda ad arrivare.
- Tornare sul luogo dell'evento traumatico – Solo quando uno se la sente, provare a tornare sul luogo dove si è verificato l'evento. Quando pronti, parlarne con il proprio terapista il quale sarà in grado di offrire consigli.
Durante il processo di guarigione ci sono altre cose a cui è importante prestare attenzione. Agire correttamente non è sempre facile, quindi non bisogna sentirsi in colpa se ci trova a fare le seguenti cose:
- Autocritica – I sintomi da DPTS non sono un segnale di debolezza. Sono invece una reazione normale a esperienze terrificanti.
- Trattenere tutto dentro – Se si ha il DPTS, non sentirsi in colpa per condividere i propri pensieri e sentimenti con gli altri. Parlare di come ci si sente può avere un effetto sulla guarigione.
- Aspettarsi di tornare alla normalità immediatamente – Ci vuole tempo per curare il DPTS. Cercare di non avere aspettative eccessive in tempi troppo veloci.
- Evitare le altre persone – Stare a lungo da soli può inasprire il senso di isolamento e peggiorare l'umore.
- Bere e fumare – Anche se l'alcol può aiutare a rilassarsi, a lungo andare fa sentire peggio. Il caffè e la nicotina possono agire da stimolanti, con il risultato di aggravare i sintomi da DPTS.
- Sovraffaticarsi – Il DPTS può alterare il sonno. È bene cercare di mantenere la stessa routine e di non andare a letto tardi per evitare di stare peggio dopo. Maggiori informazioni nella sezione sul dormire bene.
E per finire è opportuno prestare attenzione quando si guida. Se non ci si sente a proprio agio al volante è il caso di contattare la motorizzazione (in inglese DVLA). Dopo un evento traumatico è più probabile avere un incidente.
Cos'è il DPTS complesso?
Alcune persone sviluppano il disturbo post-traumatico da stress complesso (DPTS complesso). Questo si produce dopo aver vissuto uno o più eventi estremamente pericolosi e orribili. Questi eventi possono verificarsi sia da bambini che da adulti.
Spesso sono eventi difficili o impossibili da sfuggire o evitare. Per esempio:
- tortura
- schiavitù
- campagne genocide
- vivere in una zona di guerra
- violenza domestica prolungata
- ripetuta violenza fisica o sessuale da bambini
Come accade con i sintomi del DPTS, le persone con DPTS complesso possono inoltre:
- avere una percezione estremamente negativa di se stessi come se fossero ‘inferiori, perdenti o insignificanti’
- avere difficoltà nel gestire le proprie emozioni e risposte emotive
- avere grossi problemi nel mantenere relazioni e nel provare empatia verso gli altri
Come si guarisce dal DPTS complesso?
Le persone con DPTS complesso di solito hanno sfiducia verso gli altri e il mondo in generale. Ci vuole tempo perché stabiliscano una relazione solida con il proprio terapista. Il lavoro fra paziente e terapista spesso si articola in tre fasi:
Stabilizzazione
Nella fase di stabilizzazione la persona impara a fidarsi del terapista, a capire e a controllare la sensazione di angoscia e distacco.
Inoltre può imparare delle tecniche specifiche per concentrarsi sui sentimenti fisici ordinari mettendo l'accento sul presente anziché il passato.
La stabilizzazione punta a 'scorporare' la sensazione di paura e ansietà da quei ricordi che li producono. In questo modo i ricordi diventano meno spaventosi.
Lo scopo della stabilizzazione è consentire alla persona di condurre la propria vita senza provare ansie o flashback.
In certi casi la stabilizzazione basta a risolvere il disturbo.
Terapie centrate sul trauma
Le terapie centrate sul trauma, come l'EMDR o la TF-CBT, sono utili a elaborare le esperienze traumatiche. Possono venire utilizzate anche altre psicoterapie come la psicoterapia psicodinamica. È necessario fare attenzione perché, se non impiegate propriamente, queste cure possono peggiorare la situazione nel DPTS complesso.
Reinserimento o riconnessione
Il riadattarsi a uno stile di vita routinario ci abitua a un mondo reale dove la situazione di pericolo sperimentata è stata rimossa. Permette di vedersi di nuovo come soggetti con diritti e libertà di scelta.
Il reinserimento aiuta a:
- relazionarsi con se stessi e gli altri con umanità
- riguadagnare fiducia in se stessi e negli altri
- dedicarsi di nuovo ad amicizie, relazioni e attività che procurano benessere
Terapia farmacologica
Come nel caso del DPTS, oltre che alla psicoterapia si può ricorrere ad antidepressivi e ad altri farmaci. La terapia farmacologica è raccomandata qualora la psicoterapia non fosse efficace o fruibile. Inoltre è raccomandabile rivolgersi a uno specialista della salute mentale per un controllo.
Auto aiuto
In caso di DPTS complesso, è utile cercare di dedicarsi ad attività completamente non correlate all'esperienza traumatica vissuta, tra cui:
- fare nuove amicizie
- trovare un lavoro
- fare attività fisica
- imparare tecniche di rilassamento
- praticare un hobby
- procurarsi un animale da compagnia.
Queste attività aiutano a guadagnare fiducia nel mondo che ci sta intorno. Tuttavia richiedono tempo e non tutti riescono a farle o a farle facilmente.
Da cosa capisco se uno ha il DPTS?
Se è a conoscenza di qualcuno che ha appena vissuto un evento traumatico, vale la pena fare attenzione ai seguenti atteggiamenti – questi possono indicare una situazione di difficoltà:
- Cambiamenti comportamentali – Resa insoddisfacente al lavoro, ritardi, malattia e incidenti di poco conto
- Cambiamenti emozionali – Rabbia, irritabilità, depressione, mancanza di interesse e concentrazione
- Cambiamenti di pensiero – Attenzione fissa su un futuro negativo pieno di minacce e paure
- Sintomi fisici inaspettati – Come fiato corto, nervosismo o mal di stomaco
Se le sembra che la persona in questione esibisca segni di DPTS, potrebbe suggerirle di rivolgersi al proprio medico. Se non si sente nella posizione di poterlo fare, può sempre chiedere a qualcun altro di intervenire.
Infine, suggerire alla persona di leggere informazioni sul DPTS come questo opuscolo può aiutarla a identificare le difficoltà che sta incontrando.
Come posso aiutare qualcuno che ha vissuto un evento traumatico?
Di seguito alcune indicazioni per aiutare una persona che sta attraversando un'esperienza traumatica:
- Parlare – Prendersi del tempo per permettere alla persona di parlare delle sue esperienze.
- Ascoltare – Lasciare che la persona parli, senza interromperla o spostare l'attenzione sulle proprie esperienze.
- Fare domande generali – Se si pone una domanda, cercare di essere generici e non esprimere giudizi. Esempi di domande possono essere: "Hai parlato con qualcun altro a proposito?" o "C'è niente che possa fare per aiutarti?"
Meglio evitare:
- Dire che capiamo quello che la persona sta passando – Anche se abbiamo vissuto qualcosa di simile, ciascuno reagisce alle situazioni in maniera diversa. Talvolta è controproducente fare paragoni.
- Dire che è fortunata ad essere viva – Dopo aver vissuto un evento traumatico, una persona non si sente necessariamente fortunata. Anzi, può avere sensi di colpa perché altre sono morte.
- Banalizzare la sua esperienza – Evitare di dire che la situazione poteva essere peggiore, anche se lo si dice con la migliore delle intenzioni. Questo può indurre la persona a pensare che i suoi sentimenti non sono motivati.
- Fare inutili suggerimenti – Evitare di fare suggerimenti, anche se possono essere stati utili nel proprio caso. Ciascuno è diverso e può essere che quanto suggerito sia già stato provato.
Risorse aggiuntive
Informazioni sul DPTS
UK Psychological Trauma Society (Società Trauma Psicologico del Regno Unito) – vasta gamma di informazioni rivolte sia al pubblico generale che agli operatori sanitari circa le reazioni da stress post-traumatico
Panoramica del DPTS, NHS – informazioni prodotte dal servizio sanitario nazionale sul DPTS
Panoramica del DPTS complesso, NHS – informazioni prodotte dal servizio sanitario nazionale sul DPTS complesso
DPTS, Mind – questa onlus ha informazioni sul DPTS e sul DPTS complesso
Come posso aiutare amici e familiari? Mind – informazioni e idee per aiutare conoscenti che hanno il DPTS
Contatti utili, Mind – questa pagina contiene link ad altre associazioni e organizzazioni che offrono sostegno alle persone con DPTS
Onlus che offrono sostegno alle persone che hanno il DPTS
Di seguito alcune associazioni che offrono sostegno a persone che sono state esposte a eventi traumatici o presentano DPTS:
PTSD UK – un'associazione del Regno Unito che ha l'obiettivo di sensibilizzare sul tema del DPTS
Combat Stress – l'associazione del Regno Unito a favore della salute mentale dei veterani
Cruse Bereavement Care – un'associazione che offre sostegno a coloro cui è venuta a mancare una persona cara. Opera in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord
Cruse Bereavement Care Scotland – un'associazione che offre sostegno a coloro cui è venuta a mancare una persona cara. Opera in Scozia
Rape Crisis – questa è un'associazione che offre sostegno alle vittime di uno stupro. Ha una presenza nei vari stati del Regno Unito sotto forma di:
- Rape Crisis - England and Wales (Inghilterra e Galles)
- Rape Crisis - Scotland (Scozia)
- Rape Crisis - Northern Ireland (Irlanda del Nord)
Victim Support – questa è un'associazione che offre sostegno alle vittime di atti criminali. Ha una presenza nei vari stati del Regno Unito sotto forma di:
- Victim Support - England and Wales (Inghilterra e Galles)
- Victim Support - Scotland (Scozia)
- Victim Support - Northern Ireland (Irlanda del Nord)
Ringraziamenti
Si ringrazia il consiglio di redazione per il coinvolgimento pubblico del Royal College of Psychiatrists (PEEB) per aver prodotto queste informazioni. Si basano sulle migliori prove disponibili attualmente.
Un ringraziamento speciale a PTSD UK che ha dato preziosi suggerimenti a questo proposito.
Redattore esperto: Professore Neil Greenberg Riferimenti completi disponibili su richiesta.
Gentilmente tradotto da Rossana Rizzo, gennaio 2022
Kindly translated by Rossana Rizzo, January 2022