Antidepressivi
Antidepressants
Below is an Italian translation of our information resource on antidepressants. You can also read our other Italian translations.
Disconoscimento
Prima di leggere questo, si prega di consultare il nostro disclaimer.Le informazioni qui presenti sono rivolte a chiunque voglia saperne di più sugli antidepressivi. Ne viene descritto il funzionamento, i motivi per cui vengono prescritti, gli effetti collaterali nonché i trattamenti alternativi.
Cosa sono?
Gli antidepressivi sono farmaci in grado di alleviare i sintomi della depressione, dei disturbi d'ansia e di altre condizioni. Sono stati sviluppati negli anni '50 e da allora vengono regolarmente utilizzati. Esistono cinque categorie principali:
- SSRI (Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina)
- SNRI (Inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina)
- NASSA (Antidepressivi noradrenergici e serotoninergici specifici)
- Triciclici
- IMAO (Inibitori delle monoammino ossidasi).
Esistono ulteriori categorie di antidepressivi, che oggi vengono prescritti con minore frequenza:
- Tetraciclici
- SARI (Antagonisti della serotonina e inibitori della ricaptazione)
- NDRI (Inibitori della ricaptazione della noradrenalina e dopamina).
Il presente contributo si concentra sull’utilizzo degli antidepressivi nel trattamento dei sintomi della depressione. Tuttavia, molte delle informazioni qui presenti potranno tornare utili a coloro che assumono antidepressivi per altre condizioni.
Per approfondimenti su come interrompere in modo sicuro l’assunzione di antidepressivi consultate l’apposita sezione.
Come agiscono?
Così come per altri tipi di farmaci e trattamenti, i meccanismi d’azione degli antidepressivi non sono del tutto chiari. Sappiamo che stimolano l'attività di alcune sostanze chimiche presenti nel cervello, i neurotrasmettitori, veicolando informazioni tra le cellule cerebrali. I principali neurotrasmettitori sui quali agiscono gli antidepressivi sono la serotonina e la noradrenalina.
Eppure, la ricerca mostra come gli antidepressivi agiscono sul cervello non solo attraverso reazioni chimiche, ma secondo una molteplicità di meccanismi. Questi studi indicano che gli antidepressivi:
- influiscono sulla capacità del corpo di reagire allo stress
- riducono i pensieri negativi
- arrestano o addirittura invertono il processo di danneggiamento delle cellule cerebrali.
A cosa servono?
In linea di massima, gli antidepressivi non dovrebbero essere prescritti nelle forme lievi di depressione. Tuttavia, si ricorre ad essi nei disturbi depressivi degli adulti da moderati a gravi. Ciò accade quando i sintomi influiscono significativamente sulla qualità della vita, con un impatto negativo sulla quotidianità. Gli antidepressivi possono essere usati da soli o in combinazione con le psicoterapie.
Di norma non dovrebbero essere usati da pazienti in età pediatrica, a meno che la loro depressione:
- non riesca a trarre benefici da altre terapie
- sia particolarmente grave.
Gli antidepressivi possono essere prescritti anche per altre condizioni, tra cui:
- Ansia e disturbi di panico
- Disturbo ossessivo compulsivo (OCD)
- Disturbo post-traumatico da stress (DPTS)
- Alcuni disturbi alimentari
- Dolore cronico.
È necessario che il medico spieghi il perché prescrive un antidepressivo, senza tralasciare i potenziali rischi e benefici derivanti dall'assunzione di tali farmaci.
Qual è la loro efficacia?
La ricerca mostra come gli antidepressivi aiutino a ridurre i sintomi della depressione sia lieve che grave negli adulti, sebbene gli effetti possano variare da individuo a individuo.
C’è chi, col tempo, migliora senza ricorrervi. Di solito, però, i pazienti notano dei miglioramenti nei sintomi e nella qualità della vita dopo l’assunzione di antidepressivi, soprattutto nelle forme di depressione più gravi. Alcune persone ritengono che i farmaci riducano i sintomi della depressione, ma a costo di significativi effetti collaterali. Altri pensano semplicemente che non funzionino.
Dopo aver prescritto un antidepressivo, il medico dovrà sottoporre il paziente a dei controlli a distanza di un paio di settimane per verificare:
- lo stato di salute
- l’insorgenza di effetti collaterali
- necessità di proseguire la terapia farmacologica.
Gli antidepressivi non sono in grado di eliminare le cause esterne che portano alla depressione. Ad esempio, se il lavoro si configura come una notevole fonte di stress o se si viene colpiti da un lutto, non saranno di certo i farmaci a risolvere tali problemi. Tuttavia, possono essere di supporto nel controllare i sintomi e nell’affrontare gli eventi che tendono a causare i disturbi depressivi. Questo è uno dei motivi per cui spesso agli antidepressivi vengono associate le psicoterapie.
Gli antidepressivi causano effetti collaterali?
Tutti i farmaci possono avere effetti collaterali. È compito del medico discuterne con il paziente prima di iniziare una terapia a base di antidepressivi. Se sussistono eventuali patologie o se ne avete sofferto in passato, è necessario informare il medico, poiché possono influenzare il tipo di prescrizione.
Di seguito sono riportati alcuni possibili effetti collaterali associati ai diversi tipi di antidepressivi. É possibile reperire informazioni dettagliate all’interno dei foglietti illustrativi presenti in ciascun farmaco.
Anche se l'elenco può destare qualche preoccupazione, nella maggior parte dei casi gli effetti indesiderati sono di lieve entità. Inoltre, di norma, scompaiono nell’arco di un paio di settimane, man mano che il corpo si abitua al farmaco.
SSRI e SNRI
- agitazione, tremori o ansia. Motivo principale per cui le persone interrompono gli antidepressivi, soprattutto in mancanza delle giuste informazioni. Normalmente, questi sintomi tendono a diminuire in un paio di settimane.
- sensazione di nausea o vomito
- indigestione o mal di stomaco
- diarrea o costipazione
- perdita dell’appetito
- vertigini
- offuscamento della vista
- secchezza delle fauci
- sudorazione
- insonnia o sonnolenza
- mal di testa
- calo del desiderio sessuale
- difficoltà nel raggiungere l'orgasmo
- disfunzione erettile.
Raramente gli effetti collaterali legati alla sfera sessuale persistono dopo la sospensione degli SSRI. Per descrivere tali sintomi, qualcuno ha utilizzato il termine “disfunzione sessuale post SSRI” (PSSD). Per questi pazienti, la PSSD può avere un impatto significativo sulla propria vita ed essere causa d’angoscia.
Devono compiersi ulteriori studi per comprenderne le cause e quanto sia comune. È essenziale che i pazienti che riscontrano effetti collaterali duraturi legati alla sfera sessuale ricevano un sostegno adeguato e tempestivo.
NASSA
Gli effetti collaterali dei NASSA sono molto simili a quelli degli SSRI. Possono provocare sonnolenza e aumento di peso, ma causano meno disturbi sessuali.
Triciclici
Questi spesso comportano:
- secchezza delle fauci
- leggero offuscamento della vista
- costipazione
- ritenzione idrica
- sonnolenza
- vertigini
- aumento di peso
- sudorazione eccessiva (soprattutto di notte)
- problemi del ritmo cardiaco, come palpitazioni accentuate o battito cardiaco accelerato (tachicardia).
Come per gli SSRI/SNRI, questi effetti collaterali in genere si manifestano in forma lieve, svanendo nell’arco di un paio di settimane.
IMAO
Gli IMAO sono una classe di antidepressivi prescritti meno di frequente. Di norma vengono prescritti solo dagli specialisti, principalmente per la dieta rigida da seguire, in cui vanno evitati cibi ricchi di tiramina (un amminoacido). In caso contrario, si può incorrere in un rischioso aumento della pressione arteriosa. Solitamente gli IMAO sono ben tollerati. Possono essere efficaci in alcune situazioni in cui altri antidepressivi non hanno funzionato o hanno causato effetti collaterali sgradevoli.
Qualora si manifestino effetti indesiderati persistenti o reazioni avverse dopo l’assunzione di antidepressivi, comunicarlo al proprio medico. Inoltre, potrebbe rivelarsi utile informare i propri amici o familiari che si sta iniziando una cura di antidepressivi. In questo modo, potranno essere d’aiuto in caso di effetti collaterali.
Se cercate informazioni sull'antidepressivo che state usando, compresi gli effetti collaterali, visitate Electronic Medicines Compendium (EMC), digitando il nome del farmaco nella barra di ricerca in alto nella pagina. Inoltre, insieme al farmaco, vi dovrebbe essere fornita una copia cartacea di tali informazioni. In caso contrario, chiedetela al farmacista.
Antidepressivi e pensieri suicidi
La depressione può indurre a pensieri suicidi. Alcuni pazienti sviluppano pensieri suicidari all’inizio del trattamento. Il rischio che ciò accada può aumentare nei pazienti in età pediatrica. Per questo motivo, è necessario che chi ha prescritto il farmaco o altri professionisti del settore monitorino con attenzione l’insorgenza di tali pensieri.
È fondamentale comunicare tempestivamente al proprio medico l’insorgenza di pensieri o istinti suicidi. Il medico potrebbe consigliare l’interruzione dell'antidepressivo.
Se pensate di essere a rischio di autolesionismo, chiamate il 999 o recatevi al pronto soccorso più vicino.
Se non è un’emergenza ma avete bisogno di un aiuto, chiamate il servizio sanitario nazionale all’111.
È possibile guidare o usare macchinari?
Alcuni antidepressivi causano sonnolenza e rallentano i riflessi, per cui interferiscono con la guida o l’uso di macchinari. In caso di dubbi, consultate il vostro medico e leggete il foglietto illustrativo.
Se i farmaci o i loro effetti influiscono sulla capacità di guidare, informare la Driver and Vehicle Licensing Agency (DVLA).
Come sospendere gli antidepressivi?
Interrompere gli antidepressivi può essere difficile per alcuni pazienti, mentre altri vi riescono senza troppi problemi.
Gli antidepressivi non dovrebbero mai essere sospesi bruscamente. Vi è una sezione apposita che esamina l’argomento nel dettaglio e fornisce suggerimenti su come interrompere con gradualità.
I segni da astinenza di solito compaiono entro alcuni giorni dall'interruzione e comprendono:
- mal di testa
- stordimento
- nausea
- disturbi del sonno
- sogni vividi o angoscianti
- sensazioni simili a scariche elettriche (note anche come “zaps”)
- repentini cambiamenti di umore, tra cui ansia e irritabilità.
Qualora i sintomi ricompaiano dopo settimane o mesi è probabile che si tratti di un riacutizzarsi della condizione originale, piuttosto che di sintomi dovuti all’astinenza.
Per maggiori informazioni consultare la sezione sull’interruzione degli antidepressivi.
Gli antidepressivi creano dipendenza?
Alcune persone avvertono fastidiosi sintomi quando sospendono i farmaci. Nella maggior parte dei casi, riducendo gradualmente le dosi, i sintomi si riducono nel giro di poche settimane. Tuttavia, per qualcuno sarà necessario riprendere la cura per poi sospenderla in maniera ancora più graduale.
Non riuscire a interrompere il farmaco a proprio piacimento, potrebbe dare la sensazione di esserne “dipendenti”. Ma questo non vuol dire esattamente esserne “dipendenti”.
La dipendenza generalmente implica:
- il bisogno o il desiderio compulsivo nell’uso della sostanza
- la perdita di controllo sull'uso della sostanza
- l’uso per trarne piacere o “sballo”.
Si può essere dipendenti da sostanze come l’alcol, la nicotina e le benzodiazepine.
Può risultare difficile sospendere gli antidepressivi, ma in questo caso è più corretto parlare di dipendenza fisica.
“Dipendenza fisica”, da non confondere con dipendenza psichica, significa che il corpo si è adattato alla presenza di una sostanza o di un farmaco.
Questo produce effetti di tolleranza e astinenza perché in sua assenza il corpo “ne sente la mancanza”. Una sostanza non deve necessariamente produrre uno “sballo” per creare dipendenza.
Quale antidepressivo vi è stato consigliato?
Di seguito trovate un elenco degli antidepressivi più comuni, i loro nomi commerciali nel Regno Unito e la “classe” farmacologica.
Principio attivo | Farmaco | Classe |
Amitriptilina | Triptizol | Triciclici |
Agomelatina | Valdoxan | Altro* |
Bupropione | Zyban | NDRI |
Citalopram | Cipramil | SSRI |
Clomipramina | Anafranil | Triciclici |
Desipramina | Norpramin | Triciclici |
Desvenlafaxina | Pristiq | SNRI |
Dosulepina | Prothiaden | Triciclici |
Doxepina | Sinequan | Triciclici |
Duloxetina | Cymbalta, Yentreve | SNRI |
Escitalopram | Cipralex | SSRI |
Fluoxetina | Prozac | SSRI |
Fluvoxamina | Faverin | SSRI |
Imipramina | Tofranil | Triciclici |
Isocarbossazide | Marplan | IMAO |
Lofepramina | Gamanil | Triciclici |
Mianserina | Tolvon | Tetraciclici |
Milnacipran | Ixel e Savella | SNRI |
Mirtazapina | Zispin | NASSA |
Moclobemide | Manerix | IMAO |
Nefazodone | Serzone | SARI |
Nortriptilina | Allegron | Triciclici |
Paroxetina | Seroxat | SSRI |
Fenelzina | Nardil | IMAO |
Reboxetina | Edronax | SNRI |
Sertralina | Lustral | SSRI |
Tranilcipromina | Parnate | IMAO |
Trazodone | Molipaxin | Assimilabile ai triciclici |
Trimipramina | Surmontil | Triciclici |
Venlafaxina | Efexor | SNRI |
Vilazodone | Viibryd | SSRI |
Vortioxetina | Brintellix | SSRI |
*Regolatore della serotonina, sebbene con meccanismi differenti rispetto agli antidepressivi classici. Agisce anche sulla melatonina, un ormone coinvolto nella regolazione del sonno.
Il presente elenco non è esaustivo. Esistono altri farmaci che, talvolta, vengono utilizzati in ambienti specializzati.
Cosa fare in gravidanza e durante l'allattamento?
Molte persone necessitano di farmaci per problemi fisici o mentali prima, durante e dopo la gravidanza. Esistono alcuni farmaci che per molti anni sono stati usati durante la gestazione. Altri, come il valproato di sodio, sono noti per i rischi che comportano.
Scegliere se proseguire, cambiare o interrompere una cura di antidepressivi quando si è gravidanza o durante l'allattamento non è cosa semplice. Sono molti i fattori da considerare, tra cui:
- il tipo di farmaco
- le condizioni cliniche personali
- la risposta al trattamento
- il proprio parere.
In gravidanza vanno ponderati tutti i rischi legati all’assunzione o meno di farmaci, compresi gli antidepressivi. La decisione dovrà essere valutata attentamente con il medico di famiglia o con lo psichiatra.
Le ricerche hanno esaminato migliaia di donne che hanno assunto antidepressivi durante la gestazione. Non è sempre facile interpretare i dati, poiché sono molti i fattori che producono effetti sui nascituri. Sarà lo psichiatra o il medico di famiglia ad indirizzarvi, in base ai dati più recenti disponibili e alla vostra specifica situazione.
Sono numerose le donne che assumono antidepressivi durante la gravidanza. I dati sugli antidepressivi maggiormente usati, come gli SSRI, sono numerosi. Per i farmaci più recenti, come la vortioxetina, si dispone di un numero significativamente inferiore di dati. È possibile trovare informazioni sui singoli antidepressivi sul sito Best Use of Medications in Pregnancy.
Se non si è ancora in gravidanza
Laddove possibile, se ne dovrebbe discutere in anticipo con il proprio medico. Molte gravidanze, tuttavia, non vengono programmate e potrebbe essere necessario considerare l’uso di farmaci quando si è già in stato interessante.
Se si è già in gravidanza
É bene consultare un medico il prima possibile. È molto importante non interrompere da un giorno all’altro la terapia, a meno che non sia il medico a deciderlo. Una brusca interruzione degli antidepressivi può portare a una ricaduta, così come può provocare spiacevoli effetti collaterali. È necessario valutare l’entità dei propri disturbi, prima di decidere se sia il caso di sospendere la cura. Molte donne che hanno sospeso la terapia in gravidanza sono andate incontro a una ricaduta.
Per ulteriori informazioni, consultare la sezione sulla salute mentale durante la gravidanza.
Quanto dura la cura con antidepressivi?
La durata della terapia dipende dalle circostanze e da eventuali cure precedenti.
Se si è appena iniziata una cura con antidepressivi, è bene proseguire con il trattamento per almeno sei mesi, al manifestarsi dei primi sintomi di miglioramento. Interrompendo il trattamento prima di allora, è più probabile che si verifichi una ricaduta. Qualora vi siano stati episodi di depressione in passato, potrebbe essere necessario prolungare la cura. In ogni caso, è bene discuterne con il proprio medico su come e quando sospendere i farmaci.
É utile riflettere sulle cause scatenanti del proprio malessere. A volte, i problemi di salute mentale come la depressione ci colpiscono senza un vero e proprio motivo. Tuttavia, potrebbero esservi delle situazioni che hanno contribuito a scatenare questo malessere. Ad esempio, stress finanziario, solitudine o la perdita del lavoro. Talvolta non è possibile evitare lo stress. Nonostante ciò, esistono delle strategie da mettere in atto per evitare di ricadere nel malessere.
Cosa fare in caso di ricaduta?
Malgrado i nostri sforzi, talvolta è possibile che la depressione si ripresenti. In questo caso, potrebbe essere necessario:
- riprendere la cura farmacologica, previo consulto medico
- cambiare antidepressivo
- provare un trattamento diverso, come le psicoterapie.
Alcuni pazienti necessitano di cure più lunghe per trarne giovamento. Questo può causare un senso di frustrazione nel paziente che spera di interrompere gli antidepressivi. È importante tenere a mente che si potrà sempre smettere di prendere antidepressivi in futuro e ciò non deve essere percepito come un “fallimento”.
Cosa succede se non si prendono gli antidepressivi?
La risposta non è semplice e dipende dal motivo per cui sono stati prescritti, dalla gravità della depressione e da quanto tempo dura. A volte si può assistere a dei miglioramenti senza l’ausilio dei farmaci o si può trarre beneficio da altri trattamenti, come le psicoterapie.
Inoltre, gli antidepressivi possono essere di supporto nell’intraprendere i trattamenti come la psicoterapia, rendendola ancor più efficace.
É bene che il medico ne discuta con il paziente, prima di prescrivere degli antidepressivi e si assicuri che ne comprenda appieno i rischi e i benefici derivanti sia dall'assunzione che dalla mancata assunzione.
Cos'altro c’è da sapere sugli antidepressivi?
Cose utili da sapere se usate antidepressivi:
- Se il farmaco crea fastidi è bene comunicarlo al medico, che saprà trovarne uno adeguato o cambierà il dosaggio senza che ciò provochi effetti collaterali difficili da gestire. Se avete provato diverse tipologie di antidepressivi, potrebbe essere opportuno considerare delle alternative.
- Non lasciarsi scoraggiare dagli effetti collaterali, che possono essere spiacevoli e a volte, per ragioni comprensibili, inducono il paziente a interrompere le cure. Tuttavia, la maggior parte degli effetti collaterali svanisce in un paio di settimane. Se possibile, è bene considerare queste tempistiche prima di sospendere il trattamento. Se gli effetti collaterali vengono percepiti come insostenibili o se insorgono pensieri suicidi, è necessario parlarne immediatamente con il proprio medico.
- Evitare di saltare le dosi, poiché potrebbero causare sintomi da astinenza. Se si è saltata una dose, prendere normalmente la dose successiva. Non compensare la dose saltata, prendendo una dose maggiore la volta successiva.
- Molti pazienti notano i primi effetti dopo 1 o 2 settimane. Per altri saranno necessarie fino a 6 settimane, prima di avvertire un effetto concreto. Anche se i benefici sembrano non essere immediati, cercate di non sospendere il farmaco, poiché i miglioramenti potrebbero arrivare dopo alcune settimane.
- Informarsi con il proprio medico riguardo al consumo di alcolici. La maggior parte degli antidepressivi non interagisce con l'alcol. Tuttavia, alcuni di questi farmaci possono causare malessere o stordimento se associati ad esso o aumentare gli effetti dell'alcol stesso.
- Se si ritiene che gli antidepressivi abbiano un effetto negativo sulla propria salute fisica o mentale, è bene parlarne con il medico.
- Alcuni farmaci e alimenti possono interferire con gli antidepressivi. Il pompelmo, ad esempio, interferisce con la sertralina. Per sapere se il farmaco che si sta assumendo interferisce con determinati cibi o farmaci, rivolgersi al medico o al farmacista e leggere con attenzione le indicazioni contenute nella prescrizione. Se vi è la necessità di prendere dei farmaci, leggere il foglietto illustrativo e assicurarsi che non interferiscano con l’antidepressivo che si sta assumendo.
Quali sono gli altri trattamenti contro la depressione?
Psicoterapie (terapie psicologiche)
Esistono diversi tipi di psicoterapia contro la depressione e spesso rappresentano la prima opzione oppure vengono utilizzate in combinazione con gli antidepressivi.
- Counseling – La consulenza psicologica può risultare utile in caso di depressione lieve e aiuta a potenziare le tecniche di risoluzione dei problemi. Il counseling è utile quando la depressione è stata causata dalle difficoltà incontrate nella propria vita.
- Terapia cognitivo-comportamentale (TCC) – La TCC può aiutare a migliorare il proprio stato d'animo, insegnando a riconoscere le connessioni esistenti tra i pensieri, le azioni e i sentimenti. A differenza di altre terapie psicologiche, si concentra maggiormente su quanto accade nel presente, più che nel passato.
Per informazioni su queste e altre forme di psicoterapia, consultate le sezioni su:
Rimedi a base di erbe
Nel Regno Unito i rimedi naturali a base di erbe non vengono prescritti dal Servizio Sanitario Nazionale.
È stato dimostrato che alcuni rimedi naturali hanno effetti positivi sulle persone affette da depressione. Uno di questi è l’Iperico, che viene ricavato dall’ erba di San Giovanni. Poiché si tratta di un rimedio naturale, gli studi non sono numerosi ed è soggetto a minori restrizioni nella vendita. In commercio esistono varie formulazioni.
L’erba di San Giovanni può avere controindicazioni se associata ad antidepressivi SSRI e altri trattamenti. Potrebbe, inoltre, interferire con farmaci come la pillola anticoncezionale. Se pensate di ricorrere a rimedi naturali, parlatene prima con il vostro medico.
Benessere generale
È importante pensare al proprio benessere. Si possono fare molte cose affinché ci si senta meglio, così da ridurre le possibili ricadute nella depressione. Tra queste:
- trovare qualcuno con cui parlare
- svolgere regolare attività fisica
- evitare gli alcolici e le droghe ricreative
- seguire una dieta sana, consumando ad esempio più pesce, frutta e verdura
- utilizzare tecniche di auto aiuto per rilassarsi
- cercare di risolvere gli eventuali problemi che hanno portato alla depressione
- sostegno tra pari: potrebbe essere utile incontrare persone che vivono problemi simili ai propri. Chiedete al vostro medico dei gruppi di sostegno che potrebbero essere adatti a voi.
Per alcuni consigli sull’auto aiuto, consultare la sezione sulla depressione.
Prescrizione sociale
La prescrizione sociale aiuta a mettere in contatto i pazienti con servizi e gruppi presenti nella comunità locale. Ciò può essere d’aiuto nel sostenere sia la salute mentale che fisica.
Ad esempio, se vi piace il giardinaggio, potreste essere messi in contatto con un gruppo che si occupa di giardinaggio nella vostra zona. Un’occasione per incontrare gente e trascorrere del tempo insieme facendo ciò che vi piace.
Ulteriori informazioni sono reperibili nella sezione prescrizione sociale.
Luce
Alcune persone ritengono che il loro umore sia influenzato dalle stagioni. Questa condizione viene chiamata disturbo affettivo stagionale (SAD). Se i sintomi della depressione insorgono in inverno ma migliorano quando le giornate si allungano, potrebbe esservi utile una lampada che simula la luce naturale. Si tratta di una fonte di luce intensa da usare per un certo lasso di tempo ogni giorno e che potrebbe aiutarvi a compensare la mancanza di luce durante l’inverno. Se pensate di soffrire di SAD parlatene con il vostro medico.
Dove posso trovare ulteriori informazioni?
Se avete domande sugli antidepressivi, consultate le risorse qui di seguito o parlatene con il vostro medico.
- Electronic Medicines Compendium – Sintesi su farmaci e foglietti illustrativi per i pazienti. Informazioni su numerosi farmaci autorizzati disponibili nel Regno Unito.
- NHS advice on antidepressants – Informazioni provenienti dal servizio sanitario nazionale britannico sull'uso degli antidepressivi. Contiene avvertenze, dosaggio, effetti collaterali e alternative ai farmaci.
- Mind – Antidepressants – Informazioni sugli antidepressivi fornite dall'organizzazione non profit per la salute mentale Mind.
- Rethink Mental Illness – Antidepressants – Informazioni sugli antidepressivi fornite dall'organizzazione non profit per la salute mentale Rethink Mental Illness.
Elenco dei collaboratori
Questo materiale informativo è stato prodotto dal Public Engagement Editorial Board (PEEB) del Royal College of Psychiatrists. Contiene le migliori informazioni attualmente a disposizione.
Autore principale: Professoressa Wendy Burn
Esperto incaricato della revisione: Comitato di Psicofarmacologia del Royal College of Psychiatrists
Esperti: Fiona Rajé e Victoria Bridgland
Riferimenti bibliografici completi disponibili su richiesta.
Pubblicazione:
Prossima revisione:
© Collegio Reale degli Psichiatri (Royal College of Psychiatrists)
This translation was produced by CLEAR Global (Apr 2025)