ADHD negli adulti

ADHD in adults

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Disconoscimento

Prima di leggere questo, si prega di consultare il nostro disclaimer.

Queste informazioni sono rivolte a soggetti adulti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), a coloro che pensano di soffrire di ADHD, e alle persone che danno loro supporto.

Si esaminerà quanto segue:

  • cos’è l’ADHD
  • problemi e aspetti positivi delle persone con ADHD
  • cause dell’ADHD
  • come chiedere aiuto e cure se si è in difficoltà
  • come occuparsi di sé stessi o di qualcuno che si conosce.

Cos’è l’ADHD?

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) viene diagnosticato a soggetti che presentano i seguenti problemi:

  • disattenzione - difficoltà a concentrarsi
  • iperattività - agitazione e difficoltà a stare fermi
  • impulsività - agire o parlare senza pensare alle conseguenze.

La maggioranza delle persone riscontra questi problemi in alcuni momenti o situazioni della loro vita. Ad esempio, può essere difficile concentrarsi, se la notte prima non hanno dormito bene.

Tuttavia, chi soffre di ADHD presenta tali difficoltà già durante l’infanzia e, nonostante i disturbi possano cambiare o migliorare crescendo, potrebbero continuare anche in età adulta, ripercuotendosi su diversi aspetti della loro vita.

“Per me leggere un libro è come stare su una giostra mentre qualcuno regge il volume tra la folla. Eseguire un compito è come guidare l’auto, con un io impaziente che controlla i pedali e un io curioso che regge il volante.” Una persona con ADHD

Che tipo di disturbo è l’ADHD?

L’ADHD è un “disturbo dello sviluppo neurologico”. Si tratta di una sindrome che può influenzare diverse funzioni cognitive, quali l’apprendimento, la comunicazione, il movimento, le emozioni e l’attenzione.

I disturbi dello sviluppo neurologico iniziano durante l’infanzia e in molti casi possono durare per tutta la vita. Vale a dire che non possono essere “curati”, ma chi ne soffre può trarre giovamento da supporto esterno e cambiamenti dell’ambiente in cui vive.

Le persone con un disturbo dello sviluppo neurologico possono presentare anche altri tipi di condizioni, quali:

  • disturbi dello spettro autistico
  • problemi di coordinazione
  • disturbi della parola, del linguaggio e della comunicazione
  • sindrome di Tourette
  • dislessia
  • discalculia.

Se l’ADHD non viene riconosciuto o trattato in modo adeguato, può compromettere il benessere fisico e mentale del soggetto.

Infatti, molto spesso a chi soffre di ADHD vengono diagnosticati altri disturbi di salute mentale o fisica, rendendo difficile il riconoscimento di ADHD latente.

Quanto è diffuso l’ADHD?

L’ADHD colpisce 3-4 persone su 100. Può manifestarsi in soggetti con diversi background, ma è più comune tra chi presenta:

  • un fratello/una sorella o un familiare con ADHD
  • epilessia
  • altri disturbi dello sviluppo neurologico, disturbi o difficoltà dell’apprendimento
  • problemi di salute mentale
  • trascorsi con abuso di alcool e droghe
  • problemi passati con la giustizia
  • una lesione cerebrale acquisita
  • trattamenti in corso

O in soggetti che:

  • sono nati prematuramente
  • da bambini hanno avuto una diagnosi di “disturbo oppositivo-provocatorio” o “disturbo della condotta”
  • da bambini hanno avuto una probabile diagnosi di disturbi di salute mentale, come ansia o depressione.

Ci sono differenze di genere nella diagnosi di ADHD?

L’ADHD è rilevato più spesso nei ragazzi che nelle ragazze. Tuttavia negli adulti vi è quasi una parità di diagnosi tra uomini e donne. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che durante l’infanzia i bambini hanno maggiori probabilità di mostrare sintomi di iperattività e impulsività, che sono più evidenti.

Quanto alla diagnosi, a bambine e donne può accadere quanto segue:

  • soffrire di ADHD non diagnosticato
  • non essere state indirizzate per una valutazione ADHD
  • ricevere una diagnosi sbagliata per un altro disturbo di salute mentale o dello sviluppo neurologico.

Come capisco se soffro di ADHD?

Di seguito sono elencati i sintomi principali dell’ADHD. Perché sia diagnosticato l’ADHD, i sintomi riportati di seguito devono causare difficoltà significative in almeno due ambiti della vita, quali, ad esempio, casa, istruzione o impiego, relazioni e abitazione.

I soggetti che soffrono di ADHD presentano molte altre problematiche che potrebbero non essere incluse in questo documento. Inoltre, con gli esempi riportati si è cercato di coprire un ampia gamma di fasce d’età, che va da studenti a lavoratori.

Disattenzione
  • Mancanza di attenzione ai dettagli
  • Errori a scuola, sul posto di lavoro o in altre attività
  • Problemi a rimanere concentrati su compiti o altre attività
  • Difficoltà ad ascoltare, se si parla loro direttamente
  • Difficoltà a seguire istruzioni, a portare a termine un lavoro, le faccende domestiche o altri compiti
  • Problemi ad organizzare compiti e attività
  • Tendenza ad evitare o non amare compiti che richiedono sforzi mentali per lunghi periodi (lavori a scuola, compiti a casa o faccende domestiche)
  • Perdere oggetti importanti (ad esempio, materiale scolastico, matite, libri, strumenti, portafogli, chiavi, documenti, occhiali, telefono)
  • Distrarsi facilmente
  • Dimenticare le cose
Iperattività e impulsività
  • Agitarsi o tamburellare con mani o piedi, dimenarsi da seduti
  • Non essere in grado di rimanere seduti quando richiesto
  • Agitazione ed eccesso di energia
  • Difficoltà a giocare o partecipare ad attività ricreative in modo tranquillo
  • Parlare eccessivamente
  • Rispondere senza riflettere prima che la domanda sia completata
  • Difficoltà ad aspettare il proprio turno
  • Interrompere o disturbare gli altri

Non tutti i sintomi elencati sono evidenti dall’esterno, in quanto le persone con ADHD tenderanno a sviluppare dei modi per nasconderli, stancandosi maggiormente e influenzando negativamente la propria salute mentale.

Aspetti positivi dell’ADHD

Può essere utile pensare all’ADHD non solo come a un disturbo o una mancanza, ma in termini di “differenza”. Per alcune persone, determinati aspetti dell’ADHD rappresentano dei punti di forza in determinate situazioni o contesti:

  • Iperfocus - Alcune persone con ADHD ritengono di riuscire a iper-concentrarsi sulle cose che interessano loro. Ciò significa che saranno molto preparate su alcuni argomenti o molto produttive, se motivate o appassionate a qualcosa.
  • Reattivi alle crisi - Altre persone con ADHD ritengono di avere prestazioni migliori in caso di crisi, quando la situazione richiede la loro totale attenzione.
  • Creatività - La tendenza a distrarsi può fare in modo che chi è affetto da ADHD riesca a trovare strategie alternative e creative ai problemi.

Alcune persone con ADHD possono sfruttare queste caratteristiche a loro vantaggio, mentre altre potrebbero aver bisogno di strutture di supporto per sviluppare questi aspetti positivi.

“Ero stufo di sentirmi dire di essere fastidioso, maleducato e che interrompevo sempre gli altri, e non che ero volenteroso. Ero appassionato ed entusiasta. Ricordo che una fantastica insegnante del liceo mi disse che amava il mio entusiasmo e che dovevo solo contenerlo per cinque minuti. Mi fece sentire bene.” Hameed

Come capire se una persona soffre di ADHD?

Famiglia e amici possono notare nei conoscenti dei segni di ADHD. La Canadian ADHD Resource Alliance (CADDRA) ha messo a disposizione il seguente elenco, utile a riconoscere casi di ADHD non ancora supportati:

  • Problemi di organizzazione. Ad esempio, scarsa gestione del tempo, appuntamenti mancati, progetti non portati a termine e spesso in ritardo
  • Rendimento lavorativo o accademico irregolare
  • Problemi di gestione della rabbia
  • Problemi familiari o coniugali
  • Mancanza di una routine. Ad esempio, sonno irregolare
  • Difficoltà a gestire le finanze
  • Abitudini che creano dipendenza, quali uso di droghe, shopping compulsivo o gioco d'azzardo
  • Incidenti frequenti dovuti a imprudenza o disattenzione
  • Problemi alla guida, quali multe per eccesso di velocità, incidenti gravi o perdita della patente
  • Necessità di ridurre il carico di lavoro o difficoltà a completare dei compiti scolastici
  • Scarsa autostima o basso rendimento cronico.

Soggetti con parenti diretti che soffrono di ADHD hanno maggiori probabilità di sviluppare anch’essi ADHD.

 “Celebro la mia mente tanto quanto la combatto. L’equilibrio per me è importante. Mi ci sono voluti anni, ma ora riconosco i miei lati positivi grazie al mio neuro-tipo. Non sarò relegata a un ‘deficit’. Accettare la mia condizione per me fa la differenza.” Clare

L’ADHD sta diventando più frequente?

Negli ultimi anni i servizi per l’ADHD nel Regno Unito hanno visto un aumento del numero di casi. Ci sono tantissime ragioni che giustificano questa tendenza, tra cui:

  • una maggiore consapevolezza dell'ADHD tra le persone e gli operatori sanitari
  • i cambiamenti che il COVID-19 ha portato nell’ambiente lavorativo e scolastico, i quali contribuiscono a far notare maggiormente i comportamenti dovuti ad ADHD.

Il fatto che molte più persone vengano indirizzate ad una valutazione dell'ADHD è positivo, perché significa che chi soffre di questo disturbo potrà ricevere il supporto di cui ha bisogno. Chi invece scopre di non soffrire di ADHD, ma che ha bisogno di un supporto ad esso correlato, può riceverlo.

Qualcuno, sbagliando, dice che l’ADHD ‘va di moda’ o che è ‘inventato’. In realtà, la prima descrizione da parte di un medico di un disturbo simile all'ADHD risale al XVIII secolo. Il nome è cambiato nel corso del tempo, ma venivano descritte le stesse problematiche che oggi chiamiamo ADHD.

Gli operatori sanitari e gli scienziati di tutto il mondo concordano sul fatto che l'ADHD sia una diagnosi valida. Esistono chiare linee guida che descrivono come viene diagnosticato l'ADHD e come debba essere valutato, supportato e trattato.

Quando inizia l’ADHD e come cambia nel tempo?

Nell’infanzia

L'ADHD può iniziare a manifestarsi già in tenera età e spesso viene notato per la prima volta quando si va a scuola. Tuttavia, alcune persone potrebbero non avere problemi fino all'età adulta, oppure potrebbero accorgersene solo in età molto avanzata.

Sebbene le persone affette da ADHD presentino sintomi comuni e "tipici", l'ADHD può manifestarsi in modi diversi da persona a persona. I modi in cui l’ADHD può presentarsi dipendono da:

  • background
  • personalità
  • adattamento all’ambiente in cui si vive
  • livello di supporto e strutture
  • esperienze di vita positive e negative
  • fase della vita.

Per alcune persone i problemi di iperattività e impulsività tendono a essere più comuni nell'infanzia e a ridursi nel tempo, mentre i problemi di disattenzione tendono a diventare più frequenti durante l'adolescenza e l'età adulta.

Adolescenza

Di solito, quando i giovani crescono, affrontano più sfide e ricevono meno sostegno. Per esempio, se una persona ha vissuto a casa e ha avuto molto sostegno, l’ADHD potrebbe non causare problemi fino a quando non si trasferisce fuori casa.

I giovani con ADHD affrontano spesso nuove sfide, quali:

  • lavoro o istruzione
  • vita indipendente
  • relazioni
  • situazione finanziaria.

In età adulta

Nel corso della vita, nuove sfide come la genitorialità possono aumentare ulteriormente il livello generale di stress di una persona. Questo può significare che l’ADHD causa loro maggiori problemi con l'avanzare dell'età.

Quando il livello generale di richieste e di stress aumenta, è più probabile che le persone con ADHD facciano fatica a tenere il passo. Quando ciò accade, possono sentirsi sopraffatte e poco bene. Questa condizione può essere evitata con il giusto supporto. Per saperne di più, è possibile consultare la sezione sul supporto che seguirà.

"Mi è stato detto proprio ieri dal mio medico di famiglia... e mi ha indirizzata da uno specialista per la conferma. Sto ancora cercando di capire come mi sento. Ho 38 anni, non è stato notato per tutta la mia vita. Non sono mai riuscita a esprimere come mi sentissi fino ad ora." Rachael

Quali sono le cause dell’ADHD?

Per molte persone con ADHD, questo viene causato da una combinazione di fattori genetici e ambientali.

  • Genetica – I fattori genetici che portano a sviluppare l’ADHD sono composti da tante piccole differenze genetiche piuttosto che una sola.
  • Fattori ambientali – i fattori ambientali includono anche:
    • difficoltà nel grembo materno
    • complicazioni del parto
    • esposizione a tossine
    • carenze nutrizionali
    • danni cerebrali.

Gli studi hanno mostrato che i fattori genetici e ambientali che portano allo sviluppo dell’ADHD possono essere la causa anche di comuni problemi mentali e fisici.

Le persone con ADHD sono più a rischio di avere altri problemi?

Le ricerche hanno mostrato che altri problemi mentali e fisici sono comuni in persone con ADHD. Includono:

  • ansia
  • depressione
  • disturbo bipolare
  • dipendenza da sostanze
  • obesità
  • disturbi dell’alimentazione
  • allergie
  • asma
  • problemi del sonno
  • diabete
  • patologie autoimmuni, es. artrite, psoriasi
  • iper-mobilità articolare.

Come posso chiedere aiuto se penso di avere l’ADHD?

Se pensi di avere l’ADHD e sta avendo effetti negativi sul tuo stile di vita, parlane con il tuo medico di base, che saprà consigliarti il percorso migliore. Spesso si tratta di un servizio di salute mentale comunitario o di un servizio specializzato in sviluppo neurologico.

Purtroppo sappiamo che alcune persone fanno fatica a essere indirizzate a una valutazione dell'ADHD. Ciò potrebbe essere dovuto alla mancanza di conoscenze sull'ADHD negli adulti o al fatto che si pensa che i loro problemi siano causati da qualcos'altro. Ad esempio, ad alcune persone viene diagnosticato un problema di salute mentale come l'ansia, la depressione o un disturbo da uso di sostanze, quando questo spiega solo una parte delle loro difficoltà. Quando ciò accade, è possibile che l'ADHD di base non venga notato.

Sappiamo anche che le liste di attesa per le valutazioni possono essere molto lunghe, il che significa che alcune persone devono aspettare a lungo per ottenere una diagnosi. Il tempo di attesa può dipendere dal luogo in cui si vive.

Come viene diagnosticato l’ADHD?

Potreste aver utilizzato un questionario o un quiz per scoprire se siete affetti da ADHD. I questionari possono essere d'aiuto nel processo di valutazione, ma l'ADHD può essere diagnosticato con precisione solo con l'aiuto di:

  • una visita completa
  • una valutazione basata su una consulenza

Questo in base alle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (NICE). Indipendentemente dal luogo in cui vivete, la vostra valutazione dovrebbe seguire queste linee guida.

Un rapporto di valutazione completo dovrebbe includere almeno tutti i seguenti elementi:

  • il ruolo, le qualifiche e l'esperienza della persona che vi sta valutando
  • discussione dei sintomi dell'ADHD e se questi soddisfano i criteri per una diagnosi. Di solito viene supportato da strumenti di valutazione e questionari strutturati
  • un esame completo della vostra salute mentale
  • informazioni sull'infanzia, lo sviluppo, la scolarizzazione e la capacità di funzionamento durante la vita quotidiana
  • controllo di problemi fisici
  • informazioni su di voi da parte di persone che vi conoscono, in particolare su come eravate da bambini, se disponibili.

Valutazioni private

Oltre ai servizi del Servizio Sanitario Nazionale (NHS), ci sono molti enti che offrono valutazioni dell'ADHD privatamente.

Se siete stati valutati altrove, i servizi specializzati in ADHD per adulti del NHS verificheranno che il vostro referto includa tutti i dettagli sopra prima di accettarvi nel servizio NHS. Questo perché chi prescrive farmaci per l'ADHD deve assicurarsi di avere tutte le informazioni necessarie per prescrivere in modo sicuro e per la giusta condizione.

Per questo motivo, prima di ottenere una valutazione da un ente alternativo, dovete assicurarvi che sia accettato al vostro servizio sanitario nazionale locale.

Cosa devo aspettarmi dopo aver scoperto di avere l'ADHD?

Dopo aver ricevuto una diagnosi di ADHD, potreste attraversare un periodo di adattamento. Potreste provare diverse emozioni, tra cui:

  • Il sollievo di ottenere una spiegazione per alcune delle vostre difficoltà e di scoprire che non siete soli. Potreste anche provare sollievo nel sapere che non siete "pigri", "riluttanti", "disordinati" o qualsiasi altra etichetta vi sia stata data in passato.
  • Frustrazione per il fatto che la condizione non sia stata diagnosticata e trattata prima. Potreste persino provare rabbia nei confronti dei vostri genitori o degli operatori scolastici e sanitari che non se ne sono accorti prima.
  • Tristezza per le opportunità perse e per l'impatto che l'ADHD non trattato ha avuto sulla vostra vita e su quella delle persone che conoscete.

Se vi è stato diagnosticato l'ADHD, questa diagnosi potrebbe diventare una parte importante del vostro modo di vedere voi stessi. Può essere difficile trovare il giusto equilibrio tra:

  • vedere se stessi come una persona la cui vita è influenzata in molti modi dall'ADHD
  • non considerare l'ADHD come la cosa più importante di voi stessi.

Un approccio incentrato sulla soluzione, che esamina ciò che è difficile nella vostra vita e ciò che si può fare per rendere le cose meno difficili, può aiutare a raggiungere questo equilibrio.

"Al momento sono su una montagna russa di emozioni. Vorrei che fosse stato notato prima. L'ho preso in considerazione solo dopo aver ascoltato esperienze dirette piuttosto che stereotipi stigmatizzati.” - Rachael

Dopo la diagnosi

Se avete ricevuto una diagnosi di ADHD, la persona che vi ha valutato dovrebbe parlare con voi di:

  • come l’ADHD ti condiziona
  • i tuoi obiettivi
  • cose che ti hanno aiutato in passato
  • altre condizioni che hai e che potrebbero influire sul tuo ADHD.

Dovrebbero anche indirizzarvi a qualsiasi servizio o informazione che possa esservi utile.

Prima di iniziare il trattamento medico

Prima di iniziare il trattamento, la persona che vi ha valutato dovrebbe parlarvi di:

  • modifiche ambientali a casa, al lavoro e nell'istruzione
  • modifiche utili allo stile di vita
  • vantaggi e svantaggi del trattamento
  • le tue preferenze per il trattamento
  • eventuali dubbi.

Che tipo di aiuto ottengo se ho l’ADHD?

Una cosa che può fare la differenza è la presenza di persone che capiscono l'ADHD e di ambienti che fanno emergere il meglio di voi. Ciò può significare che vi verranno offerti ragionevoli adeguamenti sul lavoro o che un terapista occupazionale vi aiuterà a sviluppare una routine domestica efficace.

Di seguito analizziamo questi aspetti in modo più dettagliato, ma ricordate che la modifica dell'ambiente può essere una delle parti più importanti del sostegno che ricevete per l'ADHD.

È importante ricordare che non esiste un'unica soluzione che faccia scomparire tutti i sintomi dell'ADHD. Durante la lettura di queste informazioni, può essere utile pensare a come i sintomi influiscono sulle diverse aree della vita.

"Sebbene l'ADHD possa essere estremamente difficile da gestire, con l'aiuto sono stato in grado di imparare a conoscere la mia tendenza a essere molto assorbito dalle attività che amo e ad usarla in modo costruttivo." James

Capire il tuo ADHD

Gruppi di sostegno tra pari

I gruppi di sostegno offrono servizi gratuiti o a basso costo in cui le persone con ADHD possono ascoltare e condividere esperienze, consigli, strategie e suggerimenti. Sono anche un'occasione per socializzare. Gli incontri di gruppo possono essere online o faccia a faccia. La disponibilità e la qualità dei gruppi di sostegno tra pari variano a seconda del luogo in cui si vive.

Informazioni online

Può essere utile saperne di più su una condizione di salute e online si possono trovare molte informazioni sull'ADHD. È importante ricordare che la qualità delle informazioni online varia. Purtroppo le informazioni online possono essere imprecise, fuorvianti o addirittura false. Abbiamo incluso alcuni siti web utili alla fine di questa risorsa.

Terapia occupazionale (OT)

I terapisti occupazionali possono lavorare con le persone affette da ADHD per aiutarle a:

  • organizzare il proprio ambiente fisico e sociale
  • sviluppare un'efficace capacità di gestione del tempo
  • sviluppare programmi di pianificazione efficaci per soddisfare i requisiti del lavoro
  • sviluppare la disciplina per attenersi alle attività pianificate nonostante le distrazioni, rimanendo al contempo flessibili ai cambiamenti.

L'obiettivo della terapia occupazionale è aiutare le persone a vivere nel modo più indipendente possibile e a partecipare ad attività significative.

Potreste ottenere un rinvio per una terapia occupazionale gratuita dal servizio sanitario nazionale o dai servizi sociali. Ciò dipende dalle circostanze in cui ci si trova. Si può anche scegliere di pagare un terapista occupazionale privato. Il Royal College of Occupational Therapists ha un elenco di terapisti occupazionali qualificati e registrati.

"Se avessi saputo che le persone con ADHD iniziano tante cose e non le portano a termine... mi identificavo in questo. E se avessi saputo che era a causa dell'ADHD sarei stato più cauto nel fare le cose d'impulso senza prima pensarci.” Hameed

Lavoro e istruzione

Adeguamenti ragionevoli

Ai sensi dell'Equality Act 2010, i datori di lavoro, i college e le università devono apportare "adeguamenti ragionevoli" in modo che le persone soggette a categorie protette non si trovino in una situazione di sostanziale svantaggio. Queste categorie protette includono le disabilità, che comprendono l'ADHD. Per saperne di più sulla disabilità e sulla legge, consultare il sito web del governo.

Il tipo di adeguamenti che una persona con ADHD otterrà dipende da:

  • come la condizione influisce su di loro
  • praticità
  • la dimensione dell’organizzazione
  • disponibilità di soldi e risorse
  • se le modifiche sono in grado di compensare lo svantaggio che si sta vivendo.

Alcuni esempi di adeguamenti ragionevoli sono:

  • fornire una scrivania in un’area silenziosa dell’ufficio
  • dare loro istruzioni sia verbali che scritte
  • delegare il lavoro quando possibile
  • aiutare con la strutturazione delle attività.

L'Association of Graduate Careers Advisory Service offre altri esempi.

Access to Work

Access to Work è un servizio fornito dal Dipartimento del Lavoro e delle Pensioni. Può offrire un sostegno pratico e finanziario alle persone con disabilità. È disponibile per i lavoratori dipendenti, autonomi o in cerca di occupazione.

È disponibile solo per le persone che hanno bisogno di supporto o modifiche che vanno oltre i "ragionevoli adeguamenti" che i datori di lavoro sono tenuti a fornire per legge. Ad esempio, Access to Work può contribuire a pagare un job coach o a fornire una formazione aggiuntiva.

Maggiori informazioni sull'ammissibilità e sulla procedura di richiesta sono disponibili sul sito web del governo britannico.

Terapie psicologiche

Alcune terapie psicologiche possono aiutare a gestire i sintomi dell'ADHD. Includono:

Per saperne di più sulle terapie che possono essere utili per l'ADHD, consultate il sito web dell'NHS.

Quando cercate un terapeuta, scoprite se è esperto di ADHD o se è disposto a imparare. Questo vi aiuterà a ricevere un'assistenza positiva e incoraggiante. È importante anche perché alcune delle sfide legate all'ADHD potrebbero avere un impatto sulla terapia. Per esempio, la dimenticanza potrebbe farvi perdere o arrivare in ritardo a un appuntamento, oppure potreste avere difficoltà a lavorare su compiti prefissati al di fuori degli appuntamenti.

Trovate un servizio di talking therapy vicino a voi sul sito web dell'NHS.

Terapia cognitivo-comportamentale (CBT)

La CBT è un programma di terapia strutturato che aiuta le persone a identificare modelli di pensiero non utili e a sviluppare tecniche per superarli.

Se si soffre di ADHD, la CBT può aiutare a risolvere problemi quali:

  • capacità organizzative e di gestione del tempo
  • regolazione e controllo delle emozioni
  • sviluppare empatia e capire le prospettive degli altri
  • strategie per migliorare l’attenzione e per gestire l’impulsività.

Nell’ADHD, la terapia cognitivo comportamentale tende ad essere più efficace se combinata con una terapia farmacologica.

Coaching e Mentoring

Le figure di coach o mentor possono aiutare a far sviluppare competenze nella vita quotidiana, come gestione del tempo, e ad adeguare l’ambiente. Ci sono coach specializzati per aiutare persone con ADHD.

È importante ricordare, tuttavia, che quelle di coach e mentor sono professioni non regolamentate dalla legge e variano in base a qualità e competenze. L’organizzazione ADHD Europe ha stilato una lista di domande per aiutare a scegliere il coach appropriato.

Terapia farmacologica

Se avete provato a modificare l’ambiente ma ancora avete difficoltà, una terapia farmacologia può essere d’aiuto.

Prima di iniziare la terapia, chi vi sta trattando deve controllare la vostra salute fisica e mentale. Nel caso abbiate altre patologie deve poi informarvi dei rischi connessi all’assunzione di psicostimolanti e aiutarvi a monitorare eventuali effetti collaterali. Una volta individuata la giusta terapia, questa deve essere esaminata almeno una volta all’anno.

Sono disponibili diversi farmaci per trattare l’ADHD e si dividono in due gruppi:

Psicostimolanti:

  • metilfenidato
  • dexamfetamina

Gli psicostimolanti aumentano i livelli dei neurotrasmettitori dopamina e noradrenalina in quelle zone del cervello che sono responsabili del controllo di funzioni quali l’attenzione e il comportamento. Vi sono buone prove scientifiche che supportano l’uso di psicostimolanti per trattare l’ADHD, e per la maggior parte delle persone essi sono efficaci, sicuri e ben tollerati. Di solito capirete velocemente se vi sono di aiuto o meno.

La terapia farmacologica deve essere somministrata gradualmente, per ridurre al minimo gli effetti collaterali e per trovare la giusta dose. La maggior parte delle persone riscontra benefici tangibili già dal primo farmaco che prova. Altri possono invece aver bisogno di provare terapie differenti per massimizzare i risultati.

In molti si chiedono perché gli psicostimolanti siano utilizzati per trattare un disturbo che causa iperattività. Questi farmaci rafforzano quelle aree del cervello che aiutano a controllare le zone che causano l’iperattività.

Farmaci non stimolanti:

  • atomoxetina
  • guanfancina

I farmaci non stimolanti aumentano i livelli di noradrenalina o ne riproducono gli effetti. Questi tendono a impiegare più tempo per avere effetto rispetto agli psicostimolanti. Vengono generalmente utilizzati nel caso in cui gli psicostimolanti non abbiano avuto effetto o siano difficili da assumere.

Molte persone con l’ADHD trovano efficace l’utilizzo di questi farmaci, ci sono però persone che scelgono di non prenderli o che semplicemente non possono. Tutti i farmaci hanno effetti collaterali, per alcuni questi possono essere più evidenti rispetto ad altri.

Farmaci non prescritti

Alcune persone comprano farmaci per l’ADHD senza prescrizione. Questo perché potrebbero sospettare di avere l’ADHD ma non vogliono o non possono fare un accertamento. Altri motivi per cui prendere farmaci per l’ADHD non prescritti sono:

  • migliorare il rendimento accademico o professionale
  • socializzare e festeggiare
  • perdita di peso.

Comprare farmaci per l’ADHD online o senza che siano stati prescritti può essere pericoloso poiché:

  • potresti ricevere un farmaco diverso da quello richiesto
  • non avresti il supporto di un dottore per capire se la terapia farmacologica sia adeguata o il modo in cui utilizzarla correttamente
  • non saresti monitorato adeguatamente.

Non ci sono prove certe che l’assunzione di farmaci per l’ADHD migliori il rendimento anche nelle persone che non hanno ADHD.

“Esistono mercati neri online che vendono prodotti senza essere regolamentati, non è detto quindi che si sappia cosa si sta prendendo, è molto rischioso.” James

Cosa fare per aiutarsi

Ci sono svariate cose che una persona con ADHD può fare per migliorare la propria salute e il proprio benessere.

1. Far sapere alle persone a te vicine come possono aiutarti

Come con ogni patologia, le persone spesso vogliono aiutare ma non sapendo come, finiscono per dare consigli inutili. Puoi parlare alle persone nella tua vita delle cose che fai e che non aiutano.

2. Cercare di svolgere esercizio fisico con regolarità

L’esercizio fisico fa bene a tutti. Per le persone con ADHD è stato dimostrato che riduce sensibilmente i sintomi legati ad ansia e depressione, che peggiorano i sintomi dell’ADHD. Non è stato invece dimostrato che l’esercizio fisico abbia un impatto positivo su sintomi quali iperattività, impulsività o disattenzione.

3. Sonno di buona qualità

Non riuscire a dormire bene può peggiorare i sintomi dell’ADHD. Sviluppare una buona abitudine del sonno può essere difficile ma ci sono alcune pratiche che possono aiutare:

  • Sviluppare e mantenere una routine confortevole prima di andare a letto, ad esempio fare un bagno o sentire della musica
  • Andare a dormire e svegliarsi agli stessi orari ogni giorno, anche durante il fine settimana
  • Evitare di guardare schermi almeno un’ora prima di andare a letto
  • Non consumare zuccheri, caffeina o alcol nelle due ore prima di dormire
  • Fare sufficiente esercizio fisico durante la giornata
  • Rendere la camera da letto buia e silenziosa. Se possibile, lasciare una finestra aperta per far passare aria fresca

4. Una dieta regolare e bilanciata

Un ampio studio ha mostrato che vi è una relazione tra i sintomi di disattenzione e abitudini alimentari sbagliate, come mangiare cibi ricchi di zuccheri aggiunti. Una dieta inadeguata ha un impatto sulla condizione fisica e sull’umore, che può rendere più difficile la gestione dei sintomi dell’ADHD.

5. Guidare

Per legge si deve segnalare all’Agenzia governativa DVLA se si ha qualche disturbo che possa compromettere una guida sicura.

Se non si è sicuri che l’ADHD o i farmaci possano avere effetti sulla guida sicura, consultate un dottore. Se l’ADHD influisce sulla vostra guida e ciò non viene segnalato alla DVLA, si può essere multati fino a 1000 £. Se si è coinvolti in un incidente si può anche essere perseguiti penalmente.

Per saperne di più consulta il sito dell’Agenzia DVLA.

Come aiutare chi ha l’ADHD?

Se conoscete qualcuno con ADHD, ci sono vari modi per facilitare la loro e la vostra vita.

1. Conoscere il disturbo

Solo perché avete conosciuto una persona con ADHD non vuol dire che le conosciate tutte. Saperne di più sul disturbo può aiutare a capire a fondo l’ADHD. Mostrerà inoltre alla persona che tenete a loro.

“È davvero stancante, variabile e irritante diverse volte durante la giornata. Può avere impatto su ogni aspetto della vita, anche in modo latente, specialmente con il carico mentale di mantenere un equilibrio tra casa, lavoro e famiglia. Le persone non ne hanno idea.” Margaret

2. Entrare a far parte di un gruppo di supporto tra pari

Alcuni gruppi di supporto per adulti con ADHD hanno gruppi separati per partner e coniugi, o permettono loro di partecipare agli stessi gruppi. Occorre controllare con chi gestisce i gruppi prima di prenderne parte. Solitamente tutte le informazioni su ogni gruppo di supporto si trovano online.

3. Parlare con la persona interessata

Chiedete alla persona stessa se c’è qualcosa che potete fare per loro. Se non vi suggeriscono nulla sul momento, potete fargli presente che nel caso ne avessero bisogno in futuro, voi ci sarete per loro.

4. Essere consapevoli dello stigma

Ci sono molte idee sbagliate sull’ADHD e sulle persone che lo hanno. Informare se stessi e gli altri sulle realtà dell’ADHD può aiutare.

5. Gestire le frustrazioni

Se il comportamento della persona a te vicina risulta irritante o frustrante, parlane con qualcuno di fidato. Se ci sono problemi che vuoi menzionare, prova a spiegare chiaramente quali sono e cosa pensi che possa aiutare. Potrebbero esserci soluzioni che entrambi potete mettere in atto per risolvere il problema.

“A volte quando parliamo di disabilità supponiamo che sia qualcosa di visibile. Quando hai l’ADHD non è così e le persone lo attribuiscono alla personalità.” Hameed

Ulteriori informazioni e supporto

Guida NICE sull’ADHD

Queste linee guida comprendono il riconoscimento, la diagnosi e la gestione dell’ADHD nei bambini, nei giovani e negli adulti. Lo scopo è quello di migliorare il riconoscimento e la diagnosi, così come la qualità della cura e del supporto a persone con ADHD.

Informazioni sull’ADHD

Organizzazioni di beneficenza

Di seguito sono riportati dettagli di alcune organizzazioni di beneficenza che lavorano per e con persone diagnosticate con ADHD:

Gruppi di sostegno tra pari

  • Support | ADHD UK - ADHD UK gestisce gruppi di supporto tra pari, lezioni e sessioni di domande e risposte.
  • ADHD support group meetings - ADHD Aware - ADHD Aware gestisce incontri di gruppi di supporto tra pari per offrire spazi sicuri. Questi gruppi si intendono per persone con ADHD, e i loro amici e famiglie.

Informazioni sul benessere

Elenco dei collaboratori

Queste informazioni sono state prodotte dal Royal College of Psychiatrists' Public Engagement Editorial Board (PEEB). Contiene le migliori informazioni disponibili al momento della stesura.

Autori esperti: Dr Dietmar Hank and Dr Kate Franklin

Un ringraziamento a coloro che con la loro esperienza personale con l’ADHD hanno aiutato a sviluppare questa risorsa, accettando di condividere le loro esperienze sotto forma di citazioni.

Un ringraziamento speciale a Susan Dunn Morua, fondatrice e facilitatrice del gruppo Bristol Adult ADHD Support group.

Riferimenti bibliografici completi disponibili su richiesta.

This translation was produced by CLEAR Global (Mar 2024)

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