Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)

Obsessive-compulsive disorder (OCD)

Below is an Italian translation of our information resource on obsessive-compulsive disorder (OCD). You can also read our other Italian translations.

Disconoscimento

Prima di leggere questo, si prega di consultare il nostro disclaimer.
“Ha l’ossessione del calcio.”
“È ossessionata dalle scarpe.”
“È un bugiardo compulsivo.”

Usiamo queste espressioni per descrivere persone che pensano molto a qualcosa oppure che compiono azioni in modo ripetuto, anche quando gli altri non ne vedono il motivo. Di solito non si tratta di un problema e, in alcuni ambiti lavorativi, può persino essere utile.

Tuttavia ad alcune persone passano per la mente pensieri angoscianti più e più volte oppure provano il forte impulso di fare ripetutamente la stessa cosa. Ciò può potenzialmente giungere al controllo della tua vita, a impedirti di goderti le cose e persino di fare ciò di cui hai bisogno.

Quindi, se:

  • hai dei pensieri orribili che ti passano per la mente nonostante tu combatta per tenerli lontani

oppure

  • devi toccare o contare le cose o ripetere la stessa azione, per esempio lavarti, più e più volte

potresti soffrire di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).

Questo opuscolo è destinato a chiunque abbia problemi legati a ossessioni o compulsioni. Speriamo che sia utile anche per familiari, amici e per chiunque voglia informarsi su questo tipo di disturbo.

Descrive cosa significa soffrire di DOC, illustra alcuni degli strumenti di aiuto disponibili e la loro efficacia e spiega come aiutare se stessi e altre persone che ne soffrono. Cita anche alcuni aspetti non conosciuti del DOC. Alla fine dell’opuscolo è presente un elenco di altre sedi in cui è possibile trovare maggiori informazioni e i riferimenti alle ricerche su cui è basato questo opuscolo.

Cosa significa soffrire di DOC?

Componenti del DOC

Il DOC è costituito da tre parti principali.

  • Ossessioni: i pensieri che ti mettono ansia
  • Emozioni: l’ansia che provi
  • Compulsioni: quello che fai per ridurre l’ansia

Analizziamole più nel dettaglio.

Ossessioni: i pensieri che ti mettono ansia

“Ho paura di fare del male alla mia neonata. So di non volerlo, ma continuano a passarmi per la testa dei brutti pensieri. Mi immagino mentre perdo il controllo e la colpisco con un coltello. L’unico modo per liberarmi di questi pensieri è dire una preghiera e poi avere un bel pensiero come “So di volerle molto bene”. Dopo, di solito, mi sento un po’ meglio fino a quando mi ritornano di nuovo in mente quelle immagini orribili. Ho nascosto tutti i coltelli e gli oggetti affilati in casa. Penso “devi essere una madre terribile per pensare queste cose. Devo essere impazzita”. – Dawn
  • Pensieri: parole, frasi brevi o rime che sono spiacevoli, scioccanti o blasfeme. Cerchi di non pensarci, ma non se ne vanno. Hai paura di subire contaminazioni (da germi, sporcizia o malattie) o che qualcuno potrebbe farsi male a causa della tua disattenzione.
  • Immagini nella tua mente: vedi la tua famiglia morta o ti visualizzi mentre esegui un’azione violenta o sessuale che una persona come te non farebbe mai, come accoltellare, abusare di qualcuno oppure tradire il tuo partner. Pensieri di questo tipo potrebbero essere molto allarmanti per la persona che ne soffre, per la famiglia e persino per i professionisti. Sappiamo però che le persone colpite dalle ossessioni non mettono in atto questi pensieri, anche se temono di poterlo fare. Una persona affetta da disturbo ossessivo compulsivo non corre un rischio maggiore di causare danni rispetto a qualsiasi altro individuo. Ma, se pensieri come questi affollano la tua mente, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale con esperienza specialistica nel trattamento dei disturbi ossessivi compulsivi.
  • Dubbi: passi ore a chiederti se potresti avere provocato a qualcuno un incidente o una disgrazia. Potresti temere di avere investito qualcuno con l’automobile o di avere lasciato aperte porte e finestre.
  • Riflessioni: discuti continuamente con te stesso sulla possibilità di fare una o l’altra cosa, senza riuscire a prendere una decisione anche molto semplice.
  • Perfezionismo: assai più di quanto accade ad altre persone, sei molto infastidito dagli oggetti che non si trovano esattamente in ordine, non sono equilibrati oppure sono fuori posto. Per esempio, i libri non allineati in modo preciso sullo scaffale.

Emozioni: l’ansia che provi

“Passo l’intera giornata a controllare che nulla vada storto. Prima di uscire di casa al mattino mi serve almeno un’ora, perché non ho mai la certezza di avere spento gli elettrodomestici, per esempio il fornello, e di avere chiuso tutte le finestre. In seguito controllo per cinque volte se la stufa è spenta e se ho la sensazione che qualcosa non va devo ricominciare tutto daccapo. Alla fine, chiedo al mio partner di ricontrollare tutto per me. Resto sempre indietro con il lavoro perché controllo ogni cosa più volte per paura di avere commesso un errore. Il fatto di non controllare mi mette talmente ansia da non riuscire a sopportare il pensiero. Lo so che è ridicolo, ma credo che se succedesse qualcosa di terribile la colpa sarebbe mia.” – John
  • Provi tensione, ansia, paura, senso di colpa, disgusto o depressione.
  • Se esegui i tuoi comportamenti compulsivi o il tuo rituale ti senti meglio, ma questo non dura a lungo.

Compulsioni: quello che fai per ridurre l’ansia

“Ho paura di prendermi qualcosa dalle altre persone. Passo ore a disinfettare tutte le superfici di casa per eliminare i germi e mi lavo le mani molte volte al giorno. Se possibile, cerco di non uscire di casa. Quando mio marito e i miei figli tornano a casa chiedo loro ogni minimo dettaglio su dove sono stati o se si sono recati in un posto pericoloso, per esempio un ospedale. Li costringo anche a togliersi tutti i vestiti e a lavarsi con cura. Una parte di me sa che queste paure sono stupide. La mia famiglia è stanca di questa situazione ma il tutto va avanti da così tanto tempo che non riesco a smettere”. – Liz
  • Correggere i pensieri ossessivi: trovi pensieri alternativi “neutralizzanti” come contare, pregare o dire una parola speciale più e più volte. Hai la sensazione che questo impedisca che accadano cose brutte. Può anche essere un modo per liberarti di immagini o pensieri sgradevoli che ti disturbano.
  • Rituali: ti lavi spesso le mani, fai le cose molto lentamente e con attenzione oppure disponi gli oggetti e organizzi le attività in un modo peculiare. Questo può richiedere talmente tanto tempo che servirebbe un'eternità per andare da qualche parte o fare qualcosa di utile.
  • Controllareil tuo corpo in caso di contaminazioni, che gli elettrodomestici siano spenti, che la casa sia chiusa o che il tuo percorso di viaggio sia sicuro.
  • Evitare qualsiasi cosa che ti ricordi pensieri inquietanti. Eviti di toccare oggetti particolari, di recarti in certi posti, di correre rischi o di accettare responsabilità. Per esempio, potresti evitare la cucina perché sai che lì si trovano dei coltelli affilati.
  • Accumulare oggetti inutili e logori. Non riesci a buttare via niente.
  • Rassicurazioni chiedi ripetutamente agli altri di dirti che va tutto bene.

Quanto è diffuso il DOC?

Circa 1 persona su 50 soffre di DOC ad un certo punto della vita; ne sono interessati uomini e donne in egual misura. Nel Regno Unito questo equivale a oltre un milione di persone.

Alcune persone celebri affette da DOC sono il biologo Charles Darwin, l’infermiera anticonformista Florence Nightingale, l’attrice Cameron Diaz e il calciatore David Beckham.

Giocare d’azzardo, mangiare o bere in modo “compulsivo” significa soffrire di DOC?

No. Le parole “compulsivo” e “ossessivo” sono talvolta usate per descrivere persone che giocano d’azzardo, bevono alcol, fanno acquisti, assumono stupefacenti o persino praticano un’attività fisica eccessiva.

Tuttavia questi comportamenti possono essere piacevoli. Le compulsioni del DOC non danno mai piacere, al contrario sono percepite come un’esigenza spiacevole o un peso.

Quanto può diventare grave il DOC?

Questo varia molto, tuttavia il lavoro, le relazioni e la vita familiare sono più produttivi e soddisfacenti quando non si deve affrontare costantemente il DOC.

Una forma grave di DOC può rendere impossibile lavorare regolarmente, prendere parte alla vita familiare o persino andare d’accordo con la tua famiglia.

In particolare, i tuoi familiari potrebbero avere reazioni negative se cerchi di coinvolgerli nei tuoi rituali.

Le persone che soffrono di DOC perdono il controllo?

No, le persone che soffrono di DOC non perdono il controllo anche se spesso sono molto preoccupate che ciò possa accadere. Potrebbero persino chiedersi se stanno “impazzendo” o “diventando matte”. Spesso si vergognano di come sono e cercano di nasconderlo. anche se non è colpa loro.

Anche se possono temere di perdere il controllo, sappiamo che questo è estremamente raro.

Quali sono i disturbi simili al DOC?

Esistono diversi disturbi che possono in parte coincidere con il DOC o presentare altre somiglianze.

  • Disturbo da dismorfismo corporeo o dismorfofobia. Sviluppi la convinzione che una parte del tuo viso o del tuo corpo abbia la forma sbagliata e passi ore davanti allo specchio a controllarla o a cercare di nasconderla. Potresti persino smettere di uscire in pubblico.
  • Tricotillomania: un irrefrenabile impulso di strapparti i capelli o le sopracciglia.
  • Ansia da malattia (ipocondria): la paura di soffrire di una grave patologia fisica, come il cancro.
  • Spesso le persone con la sindrome di Tourette (chi ne soffre potrebbe gridare improvvisamente o avere degli scatti incontrollabili) soffrono anche di DOC.
  • I bambini e gli adulti con qualche forma di autismo, come la sindrome di Asperger, possono sembrare affetti da DOC perché prediligono gli eventi ripetuti e perché ripetono la stessa cosa più e più volte.

Quando inizia il DOC?

Molti bambini hanno compulsioni lievi. Potrebbero organizzare i giocattoli in modo molto preciso o evitare di calpestare le crepe nel marciapiede. Di solito questa tendenza scompare con la crescita.

Negli adulti il DOC si manifesta generalmente durante l’adolescenza o intorno ai vent’anni. I sintomi possono andare e venire con il tempo ma spesso chi ne soffre cerca aiuto solo dopo avere accusato il DOC per molti anni.

Quali sono le prospettive se non si riceve un aiuto o un trattamento?

I sintomi del DOC possono migliorare o scomparire per un certo periodo, tuttavia spesso si ripresentano. Alcune persone peggiorano lentamente, mentre per altre i sintomi peggiorano quando sono stressate o depresse.

Generalmente ricevere un trattamento può essere un valido aiuto.

Quali sono le cause del DOC?

Sono molti i fattori che influenzano la possibilità di sviluppare il DOC.

  • Fattori genetici: il DOC è un disturbo complesso. Vari studi hanno dimostrato che esistono diversi fattori genetici di rischio coinvolti nello sviluppo del DOC. Le persone che hanno un familiare affetto da DOC avranno più probabilità di sviluppare il disturbo rispetto a chi non possiede familiarità.
  • Stress: gli eventi stressanti della vita provocano il disturbo in circa uno o due casi su tre.
  • Cambiamenti di vita: i momenti in cui una persona deve improvvisamente assumersi maggiori responsabilità, per esempio durante la pubertà, la nascita di un figlio o un nuovo lavoro.
  • Alterazioni del cervello: non sappiamo se si tratti di una causa o di una conseguenza del DOC, ma se i sintomi si presentano per un periodo non breve i ricercatori ritengono che potrebbero esserci alterazioni nel modo in cui una sostanza chimica chiamata serotonina (detta anche 5-HT) agisce nel cervello.
  • Personalità: se sei una persona ordinata, meticolosa, metodica e con standard elevati, potresti avere più probabilità di sviluppare il DOC. Anche se si tratta di qualità normalmente utili, il fatto che diventino troppo estreme può generare un disturbo di tipo ossessivo-compulsivo.
  • Modi di pensare: quasi tutti noi talvolta abbiamo in mente immagini o pensieri strani o angoscianti: “e se saltassi davanti a quella macchina?” o “potrei fare del male a mio figlio”. La maggior parte delle persone allontana rapidamente queste idee e va avanti con la propria vita. Però, se possiedi standard particolarmente elevati di moralità e responsabilità, potresti pensare che sia terribile anche solo avere questi pensieri. Di conseguenza hai più probabilità di fare attenzione a un possibile ritorno, il che lo rende più probabile.

Ricevere aiuto

Come posso aiutarmi in modo autonomo?

Di seguito suggeriamo una serie di comportamenti che puoi adottare in autonomia e che hanno aiutato altre persone affette da DOC.

  • Ricorda: non è colpa tua e non stai “impazzendo”.
  • Esponiti ai tuoi pensieri angoscianti. Può sembrare strano, ma è un modo per acquisire maggiore controllo su questo tipo di pensieri. Puoi registrarli e riascoltarli oppure scriverli e rileggerli. Dovresti farlo regolarmente, per circa mezz’ora al giorno, fino ad avvertire che l’ansia è diminuita.
  • Resisti ai comportamenti compulsivi, ma non ai pensieri ossessivi.
  • Non fare uso di alcol o stupefacenti per controllare la tua ansia.
  • Se i pensieri riguardano preoccupazioni relative alla tua fede o religione, talvolta può essere utile parlare con una guida spirituale per meglio comprendere se questo sia un problema legato al DOC.
  • Contatta uno dei siti o gruppi di supporto elencati alla fine di questo opuscolo.
  • Prova a leggere un libro di auto-aiuto, come uno di quelli elencati alla fine di questo opuscolo.

Comportamenti meno utili

Può sembrare strano, ma alcune modalità utilizzate per cercare di aiutarti potrebbero invece contribuire al DOC:

  • Provare a respingere i pensieri spiacevoli al di fuori della mente costituisce generalmente un richiamo per tali pensieri. Per esempio, prova a non pensare a un elefante rosa per un minuto: probabilmente avrai difficoltà a pensare ad altro.
  • Avere pensieri “sicuri” o “correttivi”. Per esempio, passare del tempo ad aggiustare un pensiero inquietante con un altro pensiero (come contare fino a dieci) o un’altra immagine (come vedere una persona viva e vegeta).
  • Eseguire rituali, controllare o evitare certe cose e cercare rassicurazioni sono azioni che diminuiranno la tua ansia per un breve periodo, soprattutto se pensi che ciò potrebbe impedire che accada qualcosa di orribile. Ogni volta che lo fai però vai a rafforzare la tua convinzione che questo impedisca che accadano cose brutte. Di conseguenza sentirai una maggiore pressione che ti spinge a farlo... e così via.

Quali tipi di aiuto posso ricevere?

Esistono diverse terapie e altri tipi di supporto disponibili per chi soffre di DOC.

Terapia cognitivo-comportamentale (CBT)

Si tratta di una terapia che ti aiuta a cambiare modalità di pensiero e comportamento in modo da poterti sentire meglio e andare avanti con la tua vita.

In particolare, il DOC viene trattato con due tipi di terapie CBT: l’esposizione con prevenzione della risposta (ERP) e la terapia cognitiva (CT).

Esposizione con prevenzione della risposta (ERP)

È una modalità atta a impedire il rafforzamento vicendevole di ansie e comportamenti compulsivi. Sappiamo che se resti in una situazione stressante abbastanza a lungo ti ci abituerai gradualmente e la tua ansia svanirà. Quindi affronti gradualmente la situazione temuta (esposizione) ma impedisci la ripetizione dei soliti rituali compulsivi, il controllo o la pulizia (prevenzione della risposta) e aspetti che la tua ansia svanisca.

In genere è meglio procedere per piccoli passi:

  • fai un elenco di tutte le cose che temi o eviti in questo momento;
  • colloca le situazioni o i pensieri che ti recano meno ansia in fondo alla lista e quelli peggiori in cima;
  • inizia dal fondo e prosegui verso l’alto, affrontandoli uno per volta. Non passare alla fase successiva finché non hai superato quella precedente.

Funzionerà meglio se lo fai spesso, diverse volte al giorno, per almeno una o due settimane. Segui ogni volta la pratica abbastanza a lungo affinché la tua ansia diminuisca fino a meno della metà rispetto ai momenti peggiori. Inizialmente questo può richiedere tra i 10 e i 90 minuti. Può esserti utile annotare un valore su quanta ansia provi ogni 5 minuti, per esempio da 0 (nessuna paura) a 10 (paura estrema). In tal modo vedrai come la tua ansia aumenta per poi diminuire.

Puoi praticare alcuni di questi esercizi con il terapeuta, ma la maggior parte delle volte le farai in autonomia, secondo i tuoi ritmi. Ricorda che non è necessario liberarsi di tutta l’ansia per intero bensì ridurla in modo da gestirla al meglio. Ricordati che l’ansia:

  • non è piacevole ma non per questo ti farà del male.
  • prima o poi andrà via.
  • sarà più semplice da affrontare esercitandosi costantemente.

È possibile provare l’esposizione con prevenzione della risposta (ERP) principalmente in due modi:

  • Auto-aiuto guidato: si segue la guida contenuta in un libro o in un DVD oppure si utilizza un software su computer o un’app su tablet o smartphone. Parteciperai occasionalmente anche a incontri con un professionista per chiedere consigli o supporto. Questo approccio è adatto a un disturbo ossessivo compulsivo di grado lieve e se ti senti in grado di provare delle modalità di supporto in maniera autonoma.
  • Contatti diretti e regolari con un professionista, da soli o in gruppo: può essere svolto un incontro di persona, per telefono o da remoto. In genere ha una cadenza iniziale settimanale o bisettimanale e ogni sessione può durare tra i 45 e 60 minuti. Per iniziare è consigliabile restare in contatto fino a dieci ore, anche se potrebbero servirne di più.

Ecco un esempio:

John non riusciva a uscire di casa in tempo per andare al lavoro ogni giorno, perché doveva controllare troppe cose in casa. Era preoccupato che la casa potesse andare a fuoco o che entrassero i ladri se non avesse controllato ogni cosa per almeno cinque volte. Ha fatto una lista delle cose che controllava, a cominciare da quelle più facili da affrontare. La lista era simile a quanto segue:

  • Il fornello (la paura minore)
  • Il bollitore elettrico
  • La stufa
  • Le finestre
  • Le porte (le più temute)

La prima fase consisteva nell’affrontare il fornello, la paura minore. Invece di controllare diverse volte che il fornello fosse spento, lo controllava una volta sola (esposizione). Inizialmente ha prevalso l’ansia. Ha impedito a sé stesso di tornare indietro a controllare di nuovo. Ha anche stabilito di non chiedere a sua moglie di controllare tutto per lui e di non rassicurarlo che la casa fosse protetta (prevenzione della risposta). Nel corso delle due settimane successive si è sentito gradualmente meno preoccupato.

In seguito è passato alla seconda fase (il bollitore elettrico) e così via. Alla fine è riuscito a uscire di casa senza mettere in pratica i rituali di controllo. Adesso può arrivare al lavoro in orario.

Efficacia

Tra le persone che completano un ciclo di ERP, 3 su 4 notano miglioramenti importanti. Tra coloro che si sentono meglio, circa 1 su 5 manifesta di nuovo i sintomi e richiede ulteriori trattamenti. Tuttavia, circa 1 su 4 rifiuta di provare l’ERP oppure non termina il ciclo previsto. Queste persone potrebbero sentirsi troppo ansiose o sopraffatte nel dovere compiere il percorso.

Terapia cognitiva (CT)

La terapia cognitiva è una forma di trattamento psicologico che aiuta a modificare la propria reazione ai pensieri invece di tentare di eliminarli. Può essere uno strumento utile in presenza di pensieri ossessivi preoccupanti, ma non bisogna eseguire alcun rituale o azione allo scopo di sentirsi meglio. Può essere somministrata in concomitanza con l’ERP in modo da risolvere il DOC.

La terapia cognitiva aiuta a:

Smettere di combattere contro i propri pensieri

Tutti abbiamo pensieri strani a volte, ma la cosa finisce qui. Essi non indicano che sei una persona cattiva o che accadranno cose brutte. Cercare di eliminarli non funziona. La terapia cognitiva può aiutarti a sentirti meglio, persino più rilassato, mentre si manifestano questi pensieri. Puoi imparare a gestirli provando una leggera curiosità o divertimento. Se si manifestano pensieri ancora più sgradevoli, puoi imparare a non opporre resistenza, lasciare che si manifestino e pensarli allo stesso modo. Spesso questi pensieri svaniscono quando si rinuncia a cercare di farli sparire.

Modificare la tua reazione ai pensieri

Imparerai a notare quando si manifestano “pensieri su pensieri” sconvolgenti come “sono una persona cattiva per pensare una cosa del genere” Potresti scrivere su un diario questi modi di pensare poco utili e in seguito metterli in discussione chiedendoti:

  • Quali sono le prove a favore e contro l’autenticità di questa idea?
  • Quanto è utile questo pensiero? Esiste un altro modo per vedere la cosa?
  • Quale è il risultato peggiore/migliore/più realistico?
  • In che modo consiglierei un amico che ha avuto i miei stessi problemi? Se il consiglio che do a loro è diverso da quello che do a me stesso, perché?

Affrontare le responsabilità e i sensi di colpa

Ti trovi ad affrontare pensieri irrealistici e autocritici come:

  • dare troppa importanza ai tuoi pensieri (sono “solo” pensieri);
  • sopravvalutare le possibilità che accada qualcosa di negativo;
  • assumersi la responsabilità delle cose negative che accadono, anche quando sono fuori dal tuo controllo;
  • cercare di eliminare tutti i rischi dalle vite delle persone che ami.

Esaminare le convinzioni non utili

Una paura comune delle persone affette da DOC è “pensare ad una cosa la farà accadere”. Prova ad affacciarti alla finestra di un palazzo e pensare che questo possa crollare. Ti passa per la mente un'immagine molto forte. Che cosa succede? Un’altra convinzione disturbante è quella secondo cui “avere dei pensieri è tanto negativo quanto metterli in atto”. Immagina che un tuo vicino non si senta bene e abbia bisogno che qualcuno gli porti la spesa. Immagina e basta di aiutarlo. Questo fa di te una brava persona? Non è proprio così. Per essere utile devi compiere l’azione. Lo stesso vale per i pensieri “cattivi”. È importante ricordare che una persona affetta da DOC non porta a termine i propri pensieri ossessivi.

Un terapeuta cognitivo può aiutarti a decidere quali sono le idee da modificare per generare nuove idee più realistiche, equilibrate e utili.

La maggior parte degli incontri con il terapeuta si svolge presso uno studio medico locale, una clinica o a volte un ospedale. Potresti avere la possibilità di parlare con il terapeuta cognitivo al telefono o in casa tua se non puoi uscire di casa.

Farmaci antidepressivi

Gli antidepressivi SSRI (Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) possono aiutare a ridurre le ossessioni e le compulsioni, anche se non soffri di depressione. Alcuni esempi comprendono Sertralina, Fluoxetina, Paroxetina, Escitalopram e Fluvoxamina.

Si tratta di sostanza generalmente sicure, tuttavia vanno considerati gli effetti collaterali dei primi giorni, come irrequietezza, mal di testa, secchezza della bocca e sensazione di malessere. Gli SSRI possono essere somministrati da soli o in combinazione con la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) per i casi moderati e gravi di DOC. Una posologia più sostenuta risulta essere più efficace per il DOC.

Se dopo tre mesi il trattamento con SSRI si è rivelato inefficace, la fase successiva consiste nel passaggio a un SSRI diverso o di un altro farmaco denominato Clomipramina. È consigliabile seguire il trattamento farmacologico per almeno 12 mesi, se risulta di aiuto. Questi farmaci non causano dipendenza, tuttavia è necessario ridurre gradualmente la dose nell’arco di diverse settimane prima di interrompere.

Efficacia

Circa 6 persone su 10 notano miglioramenti con questi farmaci. I sintomi si riducono mediamente di circa un terzo. I farmaci antiossessivi aiutano a prevenire la ricomparsa del disturbo ossessivo compulsivo per tutto il tempo in cui vengono assunti, anche dopo diversi anni. Tuttavia circa 1 persona su 3 tra chi interrompe il trattamento farmacologico manifesta nuovamente i sintomi nei mesi successivi.  Ciò si manifesta in misura minore se il trattamento farmacologico è combinato con la CBT.

Quale approccio è più adatto a me: trattamento farmacologico o psicoterapia?

È possibile seguire una terapia ERP senza l’aiuto di un professionista (nei casi più lievi). Questa risulta efficace e senza effetti collaterali, tranne per il disturbo d’ansia. D'altra parte, richiede molta motivazione e tanto lavoro e comporta una certa dose di ansia aggiuntiva per un breve periodo.

La CBT e il trattamento farmacologico possono essere efficaci in eguale misura. Se manifesti solo sintomi lievi di DOC, la sola CBT può essere efficace.

Se manifesti sintomi moderatamente gravi di DOC puoi inizialmente scegliere la CBT (fino a 10 ore di contatto con un terapeuta) o un trattamento farmacologico (per 12 settimane). Se non noti miglioramenti, dovresti tentare di combinare i due trattamenti.  In alcune parti del Paese potrebbe esserci una lista d’attesa di diversi mesi prima di vedere un professionista.

Se manifesti sintomi gravi di DOC è consigliabile assumere farmaci congiuntamente alla CBT fin dall’inizio. Il solo trattamento farmacologico costituisce un’opzione se manifesti sintomi di DOC più che lievi e se non ritieni di essere in grado di affrontare l’ansia dell’ERP e il DOC. Aiuta circa 6 persone su 10 ma ci sono più probabilità che il disturbo ossessivo compulsivo ritorni in futuro: circa 1 possibilità su 3 rispetto a circa 1 su 5 per i trattamenti di esposizione con prevenzione della risposta (ERP). La terapia farmacologica dura circa un anno e normalmente non è la prima scelta in caso di gravidanza o allattamento al seno.

È importante discutere questi trattamenti con il medico per ottenere maggiori informazioni. Potresti chiedere anche agli amici di cui ti fidi e ai membri della famiglia.

E se il trattamento non risulta efficace?

Il medico può consigliarti un'equipe specializzata di psichiatri, psicologi, infermieri, assistenti sociali e terapisti occupazionali. Potrebbero consigliare di:

  • integrare la terapia cognitiva alla ERP o a un trattamento farmacologico;
  • assumere due farmaci antiossessivi contestualmente, per esempio Clomipramina e Citalopram;
  • integrare farmaci antipsicotici, per esempio aripiprazolo o risperidone;
  • curare altri disturbi (circa 1 persona su 3 affetta da DOC manifesta anche disturbi d’ansia, depressione oppure abuso di alcol o sostanze stupefacenti);
  • collaborare con la propria famiglia e con gli assistenti per aiutarli e tenerli informati.

Se hai difficoltà a vivere da solo potrebbero anche consigliarti di trovare una sistemazione adatta con persone in grado di aiutarti a diventare più indipendente.

Con il trattamento, per la maggior parte delle persone affette da disturbo ossessivo compulsivo le prospettive risultano positive. Tuttavia, se manifesti sintomi davvero gravi di DOC che non sono migliorati:

  • Un programma giornaliero intensivo di terapie psicologiche (CBT e ERP), durante le quali resterai in ospedale.
  • Al momento un nuovo approccio di ricerca è la stimolazione cerebrale profonda (DBS) attraverso impulsi elettrici in grado di ridurre i sintomi.
  • Un trattamento somministrato di rado e solo nel caso in cui quelli precedenti non abbiano funzionato è un’operazione al cervello denominata “neuroablazione”. Si tratta davvero dell'ultima spiaggia in quanto può portare a effetti collaterali gravi.

Dovrò essere ricoverato in ospedale per la terapia?

La maggior parte delle persone riscontra un miglioramento del proprio stato di salute quando si affida al proprio medico di base oppure a una clinica affiliata a una struttura ospedaliera. Il ricovero in una clinica di salute mentale viene proposto solo se:

  • i sintomi sono molto gravi, non sei in grado di provvedere adeguatamente alle tue necessità igienico-sanitarie oppure se persistono pensieri suicidi;
  • hai altri disturbi mentali come disturbi alimentari, schizofrenia, stati psicotici o depressione grave;
  • il disturbo ossessivo compulsivo ostacola l'accesso a un'istituzione sanitaria per ricevere assistenza.

Quali terapie si rivelano inefficaci per il DOC?

Alcuni di questi approcci possono funzionare per altre patologie ma non esistono prove solide a loro favore per il disturbo ossessivo compulsivo:

  • Terapie complementari o alternative come l'ipnosi, l'omeopatia, l'agopuntura e i rimedi a base di erbe, anche se sembrano attraenti.
  • Altri tipi di farmaci antidepressivi, a meno che non si soffra di depressione e congiuntamente di disturbo ossessivo compulsivo.
  • Sonniferi e tranquillanti (zopiclone, diazepam e altre benzodiazepine) per più di due settimane. Tali farmaci possono indurre dipendenza.
  • La terapia di coppia o matrimoniale è indicata solo se sono presenti altri problemi di relazione oltre al DOC. Tuttavia può essere utile per il partner e la famiglia comprendere meglio il DOC e offrire un supporto adeguato.
  • Consulenza e psicoterapia psicoanalitica. I trattamenti più specifici descritti in precedenza appaiono più efficaci nel trattamento dei sintomi del DOC. Tuttavia alcune persone affette da DOC trovano utile parlare della propria infanzia e delle esperienze passate.

Cosa fare in caso di un prolungato periodo di attesa prima di iniziare la CBT?

Il tuo medico di base potrebbe indirizzarti a un servizio locale di facilitazione dell'accesso a terapie psicologiche (IAPT – Improving Access to Psychological Therapies) oppure a un’equipe medica specializzata in salute mentale.

Attualmente si registra una carenza di professionisti del servizio sanitario nazionale del Regno Unito adeguatamente formati in CBT. In alcune circoscrizioni potrebbe essere necessario attendere diversi mesi prima di iniziare il trattamento. I terapisti qualificati sono spesso registrati presso laBritish Association for Behavioral and Cognitive Psychotherapies.

Se le strategie descritte nella sezione "Come posso aiutarmi in modo autonomo?" non sortiscono effetto, puoi chiedere al medico di base di avviare temporaneamente una terapia farmacologica con SSRI.

Quale supporto possono offrire familiari e amici?

Ecco alcuni modi in cui familiari e amici possono fornire assistenza e sostegno.

  • Il comportamento di una persona con DOC può risultare frustrante. È importante comprendere che non sta cercando di risultare problematica o di comportarsi in modo bizzarro, al contrario sta facendo del proprio meglio.
  • Potrebbe servire un po' di tempo prima che qualcuno ammetta di avere bisogno di aiuto. È fondamentale incoraggiare la persona a informarsi sul DOC e a discuterne con un professionista.
  • Comprendere meglio il DOC.
  • Potresti riuscire a sostenere i trattamenti di esposizione reagendo in modo diverso alle compulsioni del tuo congiunto:
    • incoraggiando la persona ad affrontare le situazioni di paura;
    • dicendo "no" alla partecipazione a rituali o controlli;
    • evitando di dare rassicurazioni per cui le cose andranno bene.
  • Qualcuno con una paura ossessiva di essere violento non deve farvi preoccupare del fatto che lo diventi veramente. Questo non accade.
  • È preferibile non cercare di impedire fisicamente a qualcuno di compiere un rituale.
  • Chiedere se la persona voglia essere accompagnata dal medico di famiglia, dallo psichiatra o da un altro professionista.

Quali altre risorse e supporti sono disponibili?

Gruppi di sostegno

OCD Action
Organizzazione benefica per persone affette da disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), disturbo da dismorfismo corporeo, dermatillomania e tricotillomania.

Assistenza telefonica e informazioni: 0845 390 6232

E-mail: support@ocdaction.org.uk.

OCD-UK
Gruppo di supporto nazionale per bambini e adulti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).

Servizio di assistenza telefonica: 0845 120 3778

E-mailsupport@ocduk.org.  

Anxiety UK
Organizzazione per persone con problemi di ansia tra cui panico, fobie, disturbo ossessivo compulsivo e condizioni correlate. Fornisce supporto alle persone affette da DOC, alle famiglie e a tutti coloro che se ne occupano. Live chat, e-mail, libri di auto-aiuto, CD, DVD e risorse.

Assistenza telefonica: 0844 775774

E-mail: support@anxietyuk.org.uk.

Ulteriori informazioni

NHS Choices
Informazioni sul Servizio sanitario nazionale del Regno Unito in merito a condizioni, trattamenti, servizi locali e stili di vita salutari.

Associazione britannica per le psicoterapie comportamentali e cognitive (BABCP)

Organismo principale per i diversi gruppi di professionisti che offrono la CBT all'interno e all'esterno del Servizio sanitario nazionale. Mantiene standard di buona pratica, fornisce informazioni, opuscoli e tiene un registro dei membri che possono essere contattati per trattamenti non a carico del Servizio sanitario nazionale. Telefono: 0161 054 304; e-mail: babcp@babcp.com

CBT computerizzata

Per informazioni sui pacchetti informatici di auto-aiuto per ansia, depressione, fobie, panico e DOC consultare il nostro opuscolo sulla CBT oppure visitare i seguenti link: 

Ulteriori approfondimenti

Reading Well Books on Prescription

Questo programma aiuta a gestire il benessere attraverso letture di auto-aiuto. L'elenco dei libri è approvato da persone che convivono con le condizioni trattate e da operatori sanitari, tra cui il Royal College of Psychiatrists. È ampiamente supportato dalle biblioteche pubbliche.

Understanding NICE guidance

Informazioni per le persone affette da disturbo ossessivo compulsivo o dismorfismo corporeo, per i familiari e assistenti e per il pubblico.

Libri

Break Free from OCD: Overcoming Obsessive Compulsive Disorder with CBT di Fiona Challacombe, Victoria Bream Oldfield e Paul Salkovskis, Vermillion.

Understanding Obsessions & Compulsions: A self-help manual di Frank Tallis, Sheldon Press.

Overcoming Obsessive-Compulsive Disorder: a self-help book using cognitive-behavioural techniques di David Veale e Robert Willson, Constable & Robinson.

Ringraziamenti

Prodotto da RCPsych Public Engagement Editorial Board

Esperto incaricato della revisione: Dott. Paul Blenkiron

Curatore della collana: Dott. Phil Timms

Responsabile della collana: Thomas Kennedy

This translation was produced by CLEAR Global (Jun 2024)

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